Passato Poesia Futuro

18 Ottobre 2022

Il Convegno Sperimentazione e avanguardia, svoltosi a Nizza lo scorso 6 – 7 ottobre all’Université Cote D’Azur, è stato dedicato a Noëmi Blumenkranz-Onimus e Luciano Caruso, due studiosi che, con i loro lavori pionieristici negli anni 60-70 del secolo scorso, hanno portato l’attenzione nazionale e internazionale sull’avanguardia futurista.
Gli interventi hanno fatto emergere l’importanza e l’attualità delle ricerche di questi due autori sulla prima avanguardia italiana e dei loro interessi rivolti non solo alla corrente storica in quanto tale, ma anche all’originalità riformatrice per una nuova arte attuale.
È da sottolineare infatti come, in particolare per Caruso essendo allo stesso tempo anche un teorico, poeta verbo-visuale e sonoro, sia stata una necessità personale riscoprire e ripubblicare testi futuristi in anastatica e carmina figurata, opere di un passato prossimo e remoto, per riuscire a trovare un “origine” alle esperienze figurate e sonore contemporanee. Questa ricerca fu vista da alcuni artisti come un attacco alla novità e alla primogenitura delle neo-avanguardie, ma in realtà l’intellettuale non voleva sminuire la forza propulsiva delle opere contemporanee, bensì mostrare una connessione diretta tra passato e presente-futuro.
Partendo dall’intervento di Alberto Brambilla, che ha esplicitato come lo studioso partenopeo fin dai suoi primi studi si sia rivolto alla ricerca di una genesi remota alle proprie esperienze artistiche e dei suoi contemporanei, il convegno è proseguito evidenziando alcuni lavori di esoeditoria di Caruso dove, al centro di questi percorsi, era sempre presente il Futurismo e le avanguardie storiche, così come le esperienze francesi e italiane a lui coeve.
In particolare Alessandra Acocella ha mostrato la collana dei Pattern, diretta da Caruso tra il 1974-1975 e realizzata assieme allo studio Visual Art Center, dove la scelta editoriale prediligeva autori futuristi e delle neo-avanguardie in continua dialettica tra di loro. Luca Palermo, invece, ha analizzato con attenzione le riviste napoletane, vere e proprie fucine artistiche europee: Documento Sud, Linea Sud, Continuum e Continuazione A-Z.
Le testimonianze di Claudia Salaris e di Pablo Echaurren hanno poi riportato quello che per loro hanno significato i primi studi di Caruso, non solo per quanto riguardava il corpus di ricerche che erano all’avanguardia e pioneristici, ma anche, e soprattutto, per quello che voleva dire studiare in quegli anni questa corrente artistica, cercando di scardinare l’equazione “studioso del futurismo = fascista”.
Cecilia Bello Minciacchi ha inoltre tracciato il rapporto coeso e profondo di condivisione tra Villa e Caruso, un’amicizia sviluppatasi fino alla fine.
Si segnala l’intervento di Patrizio Peterlini che ha analizzato la rassegna internazionale di poesia sperimentale Colpo di Glottide, tenutasi a Firenze nel 1980 e curata da Caruso stesso, commentando anche il celebre testo del poeta partenopeo Balbettando Marx che l’artista Giovanni Fontana ha poi reinterpretato.
A fine convegno abbiamo avuto la fortuna di assistere alla performance di Julian Blaine, che insieme a Fontana, ci ha fatto partecipe del proprio percorso artistico, mostrando una energia e una passione viva, che raramente si vede nel panorama attuale.

Qui il programma del convegno

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Non perdere

La spazio narrato. Cusumano al Nitsch Museum

«Hai mai immaginato di dare una dimensione diacronica al tuo