Califano: l’11 febbraio il nuovo film Rai con Leo Gassmann

4 Febbraio 2024

Franco Califano è stato uno dei più grandi e proficui cantautori italiani; ha scritto per se stesso, ma anche per cantanti quali Mia Martini, Ornella Vanoni, Mina, Eduardo Vianello e molti altri. Un poeta con una vita travagliata che ha stupito il pubblico italiano con la sua straordinaria capacità nello scrivere poesie e canzoni – ne ha composte più di mille – in grado di parlare al cuore di ogni singola persona.

In suo onore, a quasi undici anni dalla morte, arriverà in prima serata domenica 11 febbraio su Rai 1 Califano, il film tv diretto da Alessandro Angelini, sceneggiato da Isabella Aguilar e Guido Iuculano e prodotto da GreenBoo Production in collaborazione con Rai Fiction, che vedrà Leo Gassmann nei panni di Franco Califano.

Califano, tratto dal romanzo Senza Manette scritto dallo stesso Franco Califano e Pierluigi Diaco, racconta la storia del cantautore dagli inizi della sua carriera fino al concerto storico tenutosi al Teatro Parioli dopo il suo rilascio dal carcere. Un viaggio per ripercorrere gli anni più intensi di Califano mostrando al mondo chi era il vero “Califfo”, un uomo che ha sostenuto sfide difficili e che ha sempre ricercato la libertà.

Leo Gassmann inizia la sua carriera cinematografica con una grande responsabilità non solo per il ruolo che gli è stato dato ma anche per il peso sulle spalle di portare avanti la tradizione di famiglia; le aspettative sono sicuramente alte e a tal riguardo, durante la conferenza stampa tenutasi a Roma, ha affermato: «Per me oggi è un giorno bello, emozionante, sicuramente fondamentale nel mio percorso. Perché comunque ricollegarsi alle proprie radici e continuare una tradizione che va avanti da generazioni è una grande responsabilità, ma soprattutto una grande gioia. Devo dire che non c’era modo migliore di iniziare questo percorso e ringrazio mamma rai per avermi dato questa possibilità».

Una prova che comunque è riuscita – e anche discretamente – Gassmann, infatti, interpreta con grande rispetto ed emozione la figura di Califano, gli dà una nuova vita e con delicatezza porta alla luce i suoi pregi, difetti, le sue fragilità e il suo dolore.

L’attore sulla sua interpretazione ha raccontato: «Per quanto riguarda la preparazione c’è stata prima una parte teorica, attraverso la lettura di vari libri – tra i quali anche “Senza Manette”, che è il libro al quale ci siamo ispirati per raccontare questa storia – e poi le testimonianze dei grandi amici (di Califano) e poi c’è stata sicuramente una preparazione anche fisica: ho perso 6 kg in tre settimane, seguendo una dieta e andando in palestra sei giorni su sette. C’è stato un grande lavoro, che però non è stato faticoso perché quando si fanno le cose che si amano la fatica non si sente».

Lo stesso regista, Alessandro Angelini, ha dichiarato che l’interpretazione dell’attore ha portato grande rispetto al personaggio. Poiché non l’ha fatto vivere imitandolo ma si è avvicinato al cantante capendolo.

Ad accompagnare Leo Gassmann in quest’avventura ci sono anche Giampiero De Concilio, Valeria Bono, Andrea Ceravolo, Angelica Cinquantini, Angelo Donato Colombo, Jacopo Dragonetti, Andrea Dugoni, Rosa Palasciano, Antonio Perna, Celeste Savino, Tiziano Scirè e Simone Spinazzè. Un cast che con grande bravura permette al pubblico di conoscere, in maniera più intima e profonda, le persone che hanno fatto parte della vita del cantante.

Un film che ha dato modo, come ha detto il regista, di lavorare su un giovane Califano: «Io credo che il futuro serva anche per rimettere a posto delle cose, in questo caso, a dieci anni dalla morte di Califano, questo film ci aiuta anche a restituirgli la giusta collocazione all’interno del panorama musicale italiano perché negli ultimi anni, tra ospitate in tv, reality e parodie di Fiorello, si era un po’ persa la misura della grandezza della poesia di Califano. Califano è stato un grande poeta, un grande paroliere, un grandissimo cantautore e le sue canzoni ci accompagnano ancora adesso. Quindi è stato un percorso affascinante, potermi immergere nel suo mondo».

Califano porta lo spettatore a confrontarsi per la prima volta con quello che non era stato ancora raccontato sul cantautore, creando una dimensione di intimità nella quale scoprire un uomo complesso che ha fatto la storia della musica italiana.

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