Caccia all’Eredità
“Ragazzi sapete qual è il cibo preferito dagli agenti segreti? Gli Spiedini.” Questa freddura è la cifra sul quale ruota film. Caccia all’eredità è uno WhoDunit veloce a tratti divertente che scopiazza Knives Out di Rian Jhonson che a sua volta rievocava pellicole cult come “Signori il delitto è servito” del 1985 diretto da Lynn o “Invito a cena con delitto” del 1976 di Moore. I tratti del giallo si mescolano alla commedia per mutuare su tinte giocose che suggeriscono il concetto del gaming-surivive che sta dietro a Squid Games o più in generale agli Escape-Room movies. Tutto finisce a tarallucci e vino. Un passatempo da vedere sul divano con gli amici. Un eccentrico milionario, zio Wladyslaw (interpretato da Jan Peszek) è morto. (No?SI?Bho?) e i parenti si riuniscono nella sua lussuosa villa in campagna per la lettura del testamento cui tutti mirano. La truppa di figli, cugini, zii e nipoti dovrà affrontare una serie di misteri, enigmi e prove raccolte sotto forma di gioco-quiz ideate dallo zio per ottenere l’eredità. Tutto è condito da passaggi segreti, pendole con rintocchi macabri? interrogatori, omicidi(?) freddure di dubbio gusto, gaffe e improbabili giochi. Dirige il polacco di Sylwester Jakimow. Ne esce un film buffo pieno di colpi di scena che non colpiscono…mai! Un film ludico a location unica in cui succede di tutto ogni scena perde il senso della misura e ciò frustra. A metà film uno dei protagonisti da una testata ad un altro al grido di “Zidane”. Poi lo rifà. Dura procedere. Nessun pathos alla Agatha Christie quindi ma un centrifugato di gag che fanno perdere qualsiasi immedesimazione con la vicenda. Ne consegue che la trama non ha alcun ritmo. Persino il tema sotterraneo di Caccia all’eredità e cioè l’incolmabile brama di denaro che attanaglia ogni essere umano viene gettata via tra una freddura e l’altra. Spiegone finale con Happy Endig tutt’altro che imprevedibile. Divertente immaginare il parallelo tra il quiz vintage “La ruota della verità” e l’italico “La ruota della fortuna”. Il filmato extra, dopo i titoli di coda, è la parte più bella del film.