Dal 23 novembre al 10 dicembre, al teatro Manzoni di Roma, è andato in scena “Fino alle Stelle”: commedia romantica musicale ambientata in Italia negli anni ’50, di e con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo, per la regia di Raffaele Latagliata.
Iniziò tutto in una calda estate palermitana nel ’54: Tonino, squattrinato musicista ambulante che si guadagna da vivere suonando e cantando sulla strada, incontra durante una delle proprie performance Maria, ragazza per bene e un po’ timida. Invitata a cantare nello spettacolo da Tonino, un po’ per gioco, un po’ per malizia, dimostra immediatamente una voce incredibile e una certa chimica artistica con il nostro ambulante tale da lasciarlo senza parole. Al termine della loro prima collaborazione, visto il successo dello show e il gradimento del pubblico, a Tonino viene un’illuminazione: sarà stato il destino o la fortuna, ma incontrare il talento naturale di Maria è un’occasione da non perdere e le chiede di unirsi a lui per lavorare come duo. Insieme avrebbero risalito lo “Stivale”, tutta la penisola italiana, regione per regione senza lasciare nessuno, in cerca di fama, gloria e successo. Se Maria non è sicura di partire e rischiare tutto, Tonino la convince con la battuta più iconica dello spettacolo: “E mica ti cade dal cielo, sai? La felicità, quella… te la devi conquistare!”.
Racimolati abbastanza soldi per partire, iniziano la loro avventura. Maria e Tonino vanno di città in città proponendo al loro pubblico musiche e canzoni locali riscuotendo un discreto successo; rapinati dai briganti in Basilicata riescono ad arrivare a Napoli e dopo una rocambolesca fuga da un matrimonio camorrista raggiungere Roma. Nella capitale sperano di trovare un impresario che offra loro un ingaggio, ma Maria scopre la leggerezza con un giovanotto romano e Tonino sperimenta una certa gelosia che trascende il puro lavoro. Riappacificatisi ricominciano il viaggio e vanno “all’estero”, ovvero in nord Italia e infine, per spirito di completezza, decidono di tornare indietro e visitare il Molise, dove un pubblico piuttosto difficile mette a dura prova il duo artistico. Non tutto il male viene per nuocere: notati da un produttore statunitense vengono invitati a lavorare negli Statesdove, dopo un iniziale successo in coppia, a Maria viene proposto di rimanere e diventare una star di Hollywood, anche se questo significherebbe dire addio a Tonino. Alla fine, successo, fama e denaro non valgono nulla senza qualcuno di importante con cui condividerli, e come nelle migliori favole a lieto fine, Maria sceglie l’amore e torna con Tonino a casa non più come duo, ma come coppia di fatto.
Agnese Fallongo e Tiziano Caputo, già ben conosciuti e apprezzati per “I Mezzalira”, portano lo spettatore in giro per il Bel paese offrendo uno spaccato reale del folklore popolare fatto di musiche, canti e danze nostrani curati con cura antropologica.Giocando anche molto sui classici stereotipi regionali, il duo Agnese&Tiziano realizzano uno spettacolo leggero e divertente pregno di intrinseco valore artisco. Il viaggio esteriore corrisponde al viaggio interiore dei protagonisti, che scoprono, man mano che lavorano insieme, un sentimento che trascende la mera ambizione lavorativa. L’occasione della vita non è diventare una stella del cinema o un musicista di successo, ma aver avuto la fortuna di incontrare il vero amore e aver avuto il coraggio di riconoscerlo e di seguirlo fino in fondo, a scapito di tutto e di tutti. In fin dei conti, vale davvero molto di più di qualsiasi bene terreno ed è veramente la cosa più preziosa che qualcuno possa trovare. Forse amore e felicità sono la stessa identica cosa.