Al Cometa Off torna “L’amico ritrovato” per la giornata della memoria

25 Gennaio 2024

Proprio in occasione della Giornata della Memoria al Teatro Cometa Off, va in scena dal 23 al 28 gennaio – per il terzo anno consecutivo – L’AMICO RITROVATO: tratto dall’omonimo libro REUNION di Fred Uhlman, con la regia di Alessandro Sena e un cast formato da Alessio Chiodini (nei panni di Konradin), Marco Fiorini (Hans), Sara Morassut, Marta Porfiri, Sania Ricchi e Vittoria Rossi.
È la storia di un’amicizia, di un forte legame fra due ragazzi, il tedesco Konradin e l’ebreo Hans, purtroppo interrotta dalle leggi razziali emanate da Hitler nel 1935 attraverso il Partito Nazionalsocialista.
Lo spettacolo prende il via con l’intervista della giornalista (Sara Morassut) ad Hans, che cerca di estrapolare informazioni dall’ormai uomo, attraverso la MEMORIA di ciò che è stato o, meglio, vissuto in quel periodo.
Ma Hans non vuole saperne, solo dopo qualche bevanda il racconto può prendere forma con il parallelismo del ricordo eseguito da Konradin e sua madre (interpretata da Vittoria Rossi), nei panni di una severa tedesca che sfoggia degli abiti eccezionali (complimenti ai costumi) volti ad arricchire un’interpretazione degna di nota.
Con un cast ormai di casa e ben saldo, Sena decide di inserire due new entry che non deludono le aspettative, due personaggi che hanno il peso di Dorothea “Dora” Gerson e sua sorella Erna (rispettivamente interpretate da Sania Ricchi e Marta Porfiri).
La Ricchi balla, canta e conquista il pubblico grazie alle note intonate di Falling in Love Again, mostrando grinta degna del suo personaggio, che ha combattuto fino alla fine in nome dei diritti che gli sono stati proibiti per la sua origine ebraica, ha tutti contro, dai giornali al sistema che le impediscono di svolgere la sua professione come vorrebbe, il successo a volte non è tutto, il pericolo è sempre dietro l’angolo e non ci si sente mai liberi.
L’Amico Ritrovato crea la giusta atmosfera, ci si dimentica che si sta recitando e attraverso le battute enunciate dagli attori sembra di assistere a continue immagini di quanto successe quel periodo sotto il dolore di Hans e quello di Konradin, i due separati da un filo spinato posto al centro del palco (interessante la scenografia), come segno di un limite invalicabile.
Lo spettatore immerge quindi in tre riquadri di vite il suo spettatore, si rimane incollati ad alta concentrazione per tutto lo spettacolo, in una sala piena che osserva e riflette, il buio domina (la luce è puntatata solo sugli attori) per simboleggiare lo stato d’animo (buia è anche la notte che porta terrore).
Spettatore è anche Sena, che si gode dalla platea i suoi artisti, sul finale scorrono brividi sulla pelle, le emozioni sono forti, nulla potrà mai cambiare la Memoria di ciò che è stato, ciò che resta di bello però è il lavoro eseguito da tutti.

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