Il Sol dell’Avvenire – Una lettera d’amore al cinema

1 Maggio 2023

Dopo la Pandemia i registi hanno mostrato questa gran voglia di girare dei lungometraggi personali che raccontino il loro amore per il cinema, anche Nanni Moretti con Il Sol dell’Avvenire ci ha provato e ci è riuscito. Questo quattordicesimo film è un rimando continuo tra passato e presente, che si trasforma in una cosa sola, per dimostrare tutte le passioni stesse del regista romano come quella per il suo credo nella politica, per Roma la sua città e ovviamente la sua devozione per la settima arte. La nuova commedia di Moretti, già nelle nostre sale italiane dal 20 aprile, questo mese sarà pure in concorso alla 76ª edizione del Festival di Cannes, che si svolgerà in Francia dal 16 al 27 maggio 2023. 

Il film si apre con una scena di notte a Roma, dove un gruppo di uomini arriva sul Lungotevere, facendo scendere con la corda e protezioni uno di loro lungo il muro che costeggia il fiume, scrive con della vernice rossa la frase Il Sol dell’Avvenire. Giovanni, interpretato dallo stesso Nanni Moretti di cui è anche il suo alter ego, è un regista impegnato alle prese con la realizzazione del suo nuovo film. La moglie Paola, interpretata da Margherita Buy, anch’essa occupata nel settore cinematografico, è sofferente per la relazione con il marito ed è alle prese, per la prima volta, con la produzione di un film non del compagno. Mentre Paola si divide la giornata tra il set del film d’azione finanziato da un gruppo di giovani coreani e le sedute da uno psicologo che vede di nascosto, Giovanni inaugura le riprese con un primo ciak, tra riti propiziatori e il brindisi in compagnia del suo amico e produttore Pierre, l’attore francese Mathieu Amalric.

Proseguendo la storia personale del regista ci si intreccia con scene del film che sta girando, di cui la trama racconta la reazione di una sezione locale, quella di Quarticciolo, del Partito Comunista Italiano alla rivoluzione ungherese del 1956. L’intervento armato sovietico, infatti, pose il PCI in una posizione scomoda, infatti si segue proprio il conflitto tra Ennio, segretario di un circolo romano del PCI e redattore dell’Unità e la moglie comunista Vera, questa coppia è interpretata da Silvio Orlando e Barbara Bobulova. Nel frattempo, dopo aver già girato buona parte del film, Giovanni è costretto a bloccare le riprese perché Pierre è pesantemente indebitato e non ha i soldi per coprire le spese.

Dopo un disastroso e grottesco, ma decisamente la scena più divertente dell’intera commedia, colloquio con Netflix per ottenere soldi per ultimare le ultime riprese, Paola trova la soluzione grazie ai suoi amici coreani. Alla fine il film di Giovanni si conclude con un finale diverso da quello senza speranza pensato fin dall’inizio con il suicidio di Ennio. Il Sol dell’Avvenire invece si chiude con una scena già divenata iconica, in cui tutto il cast di questa commedia, tra cui anche attori e attrici dei film precedenti di Moretti, si ritrova a marciare lungo via dei Fori Imperiali: tutti vestiti in stile anni Cinquanta che portano in processione bandiere rosse e una gigantografia di Trotsky. Una scritta a fine della pellicola rivela come, grazie all’abbandono della linea filosovietica da parte del PCI, in Italia sia stata realizzata l’utopia comunista tanto cara a Marx ed Engels.

Per concludere in questo film ci sono i temi di sempre come la resistenza alla maggioranza, la fierezza ideologica e il bisogno di creare qualcosa di unico. Il regista porta sul grande schermo un’autoanalisi dove cita se stesso in un viaggio autocritico nel suo cinema passato, nei suoi desideri e nelle sue personali nevrosi. Il Sol dell’Avvenire è decisamente una commedia morettiana come non se ne vedevano più da tempo nella filmografia di Nanni Moretti.

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