Al Teatro India di Roma è andato in scena dal 29 novembre al 4 dicembre lo spettacolo “Dentro. Una storia vera, se volete” scritto, diretto ed interpretato – con Maria Ariis – da Giuliana Musso.
Non esistono spettacoli teatrali che siano belli, brutti ed interessanti allo stesso modo di altri. Ogni spettacolo è “infelice” a suo modo, come ci insegna Tolstoj a riguardo delle famiglie che non se la spassano da matti.
Piuttosto esistono spettacoli che tra le migliaia di altri che calcano i palchi italiani o europei o mondiali si distinguono per qualcosa che li conservi prepotentemente e con estrema chiarezza negli anfratti più profondi della nostra memoria, in modo che questi siano al sicuro da distrazioni effimere, dimenticanze più o meno casuali e – citando un vecchio quanto famoso claim pubblicitario di qualche anno fa – “dal logorio della vita moderna”.
Ecco, con questo suo lavoro Giuliana Musso firma un prodotto che non si fa fatica a definire di difficile cancellazione dalla banca emotiva di ciascuno di noi, al netto ovviamente delle differenze inalienabili ed inevitabili che ci contraddistinguono come specie.
“Dentro. Una storia vera, se volete” è il racconto di un viaggio all’interno di un inferno che non si vorrebbe nemmeno immaginare e che invece si è costretti ad ascoltare, mentre qualcuno – ancora peggio – è stato costretto a viverlo.
“Dentro” – che per comodità assolutamente arbitraria d’ora in poi troncheremo di parte del suo titolo – è l’immersione nella violenza DENTRO una famiglia che vede un padre borghese abusare della propria figlia.
“Dentro” è il coraggio di una madre che ha la paura di dover ascoltare le parole di una bambina poi diventata ragazza che accusa il proprio genitore maschio del peggiore dei crimini dei quali si possa macchiare chi contribuisce a mettere al mondo una vita per poi violarla ripetutamente.
“Dentro” è le parole di due donne – una regista/drammaturga/regista e una donna mutilata nei suoi affetti più intimi qui interpretata dalla Ariis di cui sopra – che provano a conoscere la verità a volte e la realtà altre, ma sempre nella speranza di restituire alla ragazza tradita parte della sua innocenza e parte di quell’amore che pare esserle stato negato senza colpe e senza responsabilità di sorta.
“Dentro” è uno spettacolo di cui si fa fatica a scrivere senza farsi travolgere dall’ondata di dolore che attraversa lo spettatore dapprima ignaro e poi quasi disperato di fronte a cotanta ingiustizia.
Giuliana Musso fa attraverso il Teatro un cammino di espiazione del dolore di tutti coloro in grado di soffrirne almeno un pochino. La teatrante friulana, donna forte della consapevolezza della sua debolezza e per questo inarrestabile, si fa carico, insieme a questa madre anonima, del peso che serve per provare a dare ad una giovane anima una possibilità di riscatto che forse dei giudici, dei medici e degli assistenti sociali faticherebbero a regalare a chi crede di essere stata tradita più da dalla propria madre che dal proprio padre.
“Dentro” è uno spettacolo che non spettacolarizza il dolore quanto piuttosto lo illumina nella speranza che venga visto e curato.
“Dentro. Una storia vera, se volete” è, se vogliamo, la mano tesa di un essere umano che offre ogni fibra di sé alla speranza che tutti inizino a vedere nel rispetto verso gli altri l’unico mezzo di salvezza collettivo.
“Dentro” è un urlo che non vuole lacerare, ma curare, con la volontà di ricordarci quanto sia la solidarietà la strada da seguire piuttosto che l’egoismo che crea organismi che non si uniranno mai in una comunità.
Dentro.
Giuseppe Menzo.