Natale Criminale in casa Garbatella.

24 Dicembre 2022

Quale giorno migliore se non la Vigilia di Natale per raccontarvi Natale Criminale?

Siamo alla Vigilia di Natale, in casa del professore, uomo di cultura nonché gentiluomo, Gualtiero e della sua adorabile mogliettina Barbara “Bibì”. È tutto pronto per passare il Natale in famiglia, Gualtiero (Massimo Fiorini) esce di casa per andar a prendere il fratello ex-detenuto e super tecnologico.

Da questo momento in poi inizia una serie di avvenimenti che sconvolge la quiete di questa “tranquilla” casa. Scheletri dell’armadio che si fanno vivi per far uscire la vera natura di Bibì (Titti Cerrone), i battibecchi con l’inquilino Italo (Andrea Alesio), tipico italiano medio, rude e bigotto, le avance della psicologa e ammaliatrice Chiara Fiorelli, e poi il colpo di scena. Un imbruttito Leonardo Bocci fa capolino in scena. Silenzioso (stranamente) e con la faccia da brutto ceffo.

Una commedia natalizia scritta e diretta da Gabriele Mazzucco, portata in scena per la prima volta a Teatro Garbatella nelle serate dal 4 all’8 dicembre.

Una commedia che fa ridere, ma fa anche riflettere.

Ogni personaggio porta in scena uno spaccato della nostra società, un problema, un pregiudizio.

Il rude italiano medio bigotto interpretato da Andrea Alesio ci porta a riflettere sull’omofobia. Un fratello che non parla più ad un altro fratello (sebbene andassero molto d’accordo) perché scopre che è omosessuale, trattando la cosa come una malattia virale.

Marco Fiorini rappresenta questo uomo innamoratissimo che idealizza la perfezione nella propria compagna, Titti Cerrone, che, per non deludere le aspettative, nasconde una grande verità. La sua verità, la sua vita, la sua natura, rinnegando e cercando di nascondere ciò che realmente è per non deludere le aspettative. Nasconde le sue origini, le sue radici, persino la sua famiglia.

Giancarlo Porcari rappresenta invece l’ossessione della tecnologia, della rincorsa continua dell’ultimo modello, dal giudicare le persone da ciò che hanno, da ciò che possiedono, dalla stima dei propri averi.

Chiara Fiorelli racconta la vita di questa psicoterapeuta con una vera e propria ossessione: Gualtiero. Donne ossessionate dagli uomini, di quelle donne che non accettano un no. Che s’incagliano, che si fissano su una persona, che non ne vogliono sapere di cambiar preda.

Infine Leonardo Bocci tratta un tema (in silenzio ma con un grosso colpo di scena) altrettanto delicato, quello della mascolinità tossica. Lui, grande e grosso uomo di galera, figlio di malandrini e boss mafiosi, lui, bruto fuorilegge ma innamorato di un uomo. Amore che nasconde alla sua famiglia per paura del pregiudizio e dell’essere ripudiato.

Sei personaggi così diversi tra di loro e così timorosi dei pregiudizi che alla fine scopriranno che la chiave di tutto è solo una: essere sé stessi.

Il tutto condito con una buona dose di risate e momenti musicali ( il mio preferito in assoluto That’s Amore cantato a cappella!!) un ottimo compromesso tra serietà e ilarità. Un’ora di buono spettacolo dopo il quale torni a casa, ti fermi, e ragioni. Tiri le somme dell’anno, di come ti sei comportato..e se sei stato un/a bravo/a bambino/a forse Babbo Natale ti porterà dei doni.

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