“Fata Morgana” di Margherita Remotti: Nico=Icon

10 Novembre 2023

Dal 4 al 5 novembre, al Teatro “Lo Spazio” di Roma è stato in scena “Fata Morgana: un’allucinazione dalla folle, sensazionale vita di Nico”. Interpretato da Margherita Remotti e scritto dalla stessa con Jon Kellam che ne cura la regia, “Fata Morgana” è unbiopic tagliente e onirico che rappresenta sul palco la vita straordinaria di Christa Päffgen, aka Nico: cantautrice, attrice e modella tedesca, icona pop eccentrica e fragile, eroina tragica e dolce al tempo stesso.

Nata a Colonia nel 1938, perde il padre arruolato nella Wehrmachte si trasferisce a Berlino con la madre. Lavora come sarta e terminata la scuola viene assunta come commessa al reparto di intimo femminile del KaDeWe, i prestigiosi grandi magazzini della capitale tedesca. Ha sedici anni quando viene notata dal fotografo Herbert Tobias, che le attribuisce l’iconico pseudonimo di Nico e le apre le porte per il mondo. A Parigi lavora per Vogue e per i più grandi magazine de mode, fa la modella per Chanel e dopo essere scappata a New York, nel ’59 Fellini la invita a recitare ne “La Dolce Vita” nel ruolo di sé stessa, consacrandola nel gotha dei Vip della sua generazione. Assidua frequentatrice della Factory, fu musa di Andy Warhol che la volle nei Velvet Undeground di Lou Reed, amante di Alain Delon dal quale avrà il figlio Ari e compagna di Jim Morrison che la spingerà a fare musica da solista. La sperimentazione di stupefacenti per uso creativo e ricreativo la porteranno ad avvicinarsi all’eroina e alla successiva dipendenza che non riuscirono mai a colmare il vuoto. Il suo ultimo lavoro è il concerto “Fata Morgana” eseguito a Berlino Ovest il 6 giugnio ’88; è stato pubblicato postumo e raccoglie gli ultimi lavori dell’artista prima della morte, sei settimane dopo, a Ibiza, per un incidente in bicicletta e il trauma cranico successivo.

La storia è raccontata fotogramma per fotogramma: come assistendo ad una serie di diapositive, viene raccontato in maniera cruda e senza censure l’essere umano Christa, prima della iconNico. Margherita Remotti mostra sul palco l’adolescente che diventa donna con tutte le sue dolci spigolature e che cerca il suo posto nel mondo affamata di vita, pur con la consapevolezza di essere talvolta solo come il vento che soffia, uno specchio che riflette solo il vuoto dell’anima di chi lo guarda, un miraggio che si dissolve appena si strabuzzano gli occhi. Eppure, con tutte le sue idiosincrasie, la miglior espressione di ciò che Jack London volesse intendere con: “vorrei piuttosto essere ceneri, che polveri!”.

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