“Real Heroes” di Lamanna e Aguilera: la bellezza innata dell’uomo comune

16 Ottobre 2023

Anche quest’anno il RomaEuropa Festival torna a costellare l’Urbe con eventi e performance che esaltano l’innovazione creativa e l’indagine artistica contemporanea. Alla sua 38esima edizione, il festival “fotografa la geografia delle arti e la loro capacità di oltrepassare confini fisici e temporali” secondo quanto riportato dal direttore artistico Fabrizio Grifasi.

Nell’amplissima scelta di eventi che spaziano tra musica, danza e performance artistiche e teatrali, per Banquo ho avuto il piacere di assistere a “Real Heroes” di Mauro Lamanna e Aguilera Justiniano: performance che utilizza la realtà virtuale e una tecnologia audio a 360° per accompagnare lo spettare in un viaggio guidato tra Cile e Italia alla scoperta delle storie di Sebastián e Gianluca, uomini comuni, tristemente provati, ma non spezzati, dalle proprie vicende di vita. 

Il percorso inizia dalla Pelanda del Mattatoio, struttura eletta a centro del Festival; gli spettatori vengono invitati a indossare delle cuffie e seguire il performer che, tenendo in mano una bandiera rossa, ci muove a gruppo per le strade di Testaccio. Subito dalle cuffie una voce narrante ci scaglia dall’altra parte del mondo, in Cile. Sospesi nel tempo ma muovendoci nello spazio, ci spostiamo tra le strade di Concepción: i graffiti e i tag che vediamo sui muri dei palazzi del Rione XX sono in realtà il grido di rivolta degli studenti contro il presidente Piñera e mentre ci dirigiamo in corteo verso la parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice siamo davvero catapultati in Plaza del la Indipendencia dove il busto dell’antico governatore del Cile, Pedro de Valdivia, è deturpato e incatenatosotto la statua Lautaro, il comandante militare mapuche che si ribellò a esso. Stesso luogo dove si consuma la triste vicenda di Sebastián Acevedo Becerra. L’11 novembre dell’83, Sebastián va a chiedere notizie dei figli Galo e Maria, scomparsi da giorni, nella sede del Centro Nacional de Informaciones, la polizia segreta cilena durante la dittatura di Pinochet. Non ricevendo risposte adeguate sulla detenzione dei figli, il 50enne Sebastián si cosparge di kerosene e benzina per immolarsi di fronte alla cattedrale, e a noi, per morire poche ore dopo, aprendo il cuore dei cileni e gli occhi del mondo rispetto alla piaga dei desaparecidos sotto il governo di Pinochet. Maria gli fu restituita. Galo no.

Ci allontaniamo dalla chiesa e dalle cuffie parte la seconda storia. Il narratore è Gianluca stesso e ci racconta della sua vicenda: un giovane uomo calabrese che è riuscito a trasformare la propria passione per il cinema in un lavoro, aprendo una videoteca. Gianluca è appassionato e capace, la sua attività rende bene e gli permette di mantenere la moglie e il figlio Mattia. Siamo davanti alla serranda abbassata di un negozio quando realizziamo l’amara realtà dei fatti. Tra tutte le spese che si hanno, dalle bolletteall’affitto, dagli sfizi alle necessità, in alcuni luoghi, spesso,bisogna fare i conti con altre entità che generano spese. Assume nomi e forme diverse, ma nel caso specifico si chiama “pizzo” e lo fa la ‘ndrangheta. Presto Gianluca è costretto a mettere altri negativi sul libro contabile; lo stress della situazione deteriora il rapporto con la moglie che è tenuta all’oscuro della situazione; il seguente divorzio genera nuove spese che portano a nuovi indebitamenti con gli stessi aguzzini e il protagonista si ritrova privo di denaro e pieno di debiti a dormire nella sua stessa videoteca. Un attentato alla sua vita e la distruzione del negozio fanno chiudere i rapporti con la mala e offrono una possibilità per ricominciare. Con un nuovo lavoro e tanta voglia di fare, privato di tutto, ritrova sé stesso nell’unica cosa che nessuno potrà mai togliergli: la paternità e il rapporto con il figlio Mattia.

“Real Heroes” è uno spettacolo che ha già fatto il giro del mondo e da anni scaturisce emozioni negli spettatori che assistono alla rappresentazione. L’attenzione al dettaglio del percorso genera l’immedesimazione personale nel contesto spazio-temporale rappresentato. Mentre narranti voci suadenti, insieme a una musica coinvolgente, producono un effetto ASMR, siamo riportatiall’essenza dell’esperienza umana, dove tutti gli esseri sono comuni, ma tutti quanti sono, a modo loro, dei veri eroi. Basta solo vivere la vita come la vivono tutti. Vivere, di base, è abbastanza eroico di per sé.

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