El Conde di Pablo Larrain una satira tra commedia nera e horror familiare

2 Settembre 2023

Siamo in Cile, nella terra natale di Pablo Larrain, che ritorna in concorso a Venezia dopo la precedente partecipazione nel 2021 con Spencer. Questa volta, aspettando il suo prossimo biopic incentrato sulla cantante lirica Maria Callas, il regista cileno torna a parlare della sua nazione e lo fa attraverso il dittatore Augusto Pinochet. Non aspettatevi, però, la vera storia del terribile golpista, ma un film dell’orrore umano con per protagonisti dei vampiri che sembrano usciti da una pellicola in bianco e nero dell’espressionismo tedesco degli anni Venti.

Pablo Larrain sceglie la chiave della satira e pure del surrealismo, visto che il suo Pinochet, non è umano, bensì un vampiro di duecentocinquanta anni, che è stanco di vivere, ha deciso di non bere più sangue per invecchiare e finalmente lasciare questa vita. I primi minuti di El Conde si concentrano sulle origini di Augusto, un uomo che è nato in Francia nel Settecento e ha vissuto in prima persona la Rivoluzione Francese per poi lasciare l’Europa e diventare il temutissimo comandante che ha instaurato in Cile, dal colpo di stato del 1973, un regime militare di stampo fascista. Nel film ,però, Pinochet finge la sua morte, con anche un funerale, e vive isolato in una residenza alla rovina in mezzo al nulla con la moglie Lucía Hiriart, perfida quanto lui, e il loro maggiordomo, ormai l’unico servitore rimastogli e che ha scelto di diventare anche lui vampiro .

Come ho già citato nel titolo, questo film è anche un dramma, ed è inutile stare qua a fare giri di parole, ma il regista prende spunto da una delle serie drammatiche più iconica degli ultimi anni, ossia ” Succession”. Questo Pinochet, interpretato dal bravissimo attore cileno Jaime Vadell, non è tanto diverso dal padre padrone Logan Roy, se il magnate a capo della Waystar Royco succhia in modo metaforico la vita a chi gli sta intorno, l’ex dittatore lo fa invece realmente e strappando il cuore delle sue povere vittime per gustarlo e cibarsene. Infatti, i suoi successori sono il risultato dei cattivi insegnamenti che li hanno portati ad essere avidi e sempre alla ricerca di una ricchezza ormai perduta. I figli sono i primi che sono disposti pur di ricavarne qualcosa di sperare in una morte del loro papà vampiro e una di loro escogita pure un piano chiamando una giovane contabile per scovare investimenti misteriosi della famiglia, che in realtà è una suora esorcista mandata per scacciare il demonio. L’enigmatica donna è interpretata dalla talentuosa Paula Luchsinger che torna a lavorare con Larrain dopo il film del 2019 Ema.

El Conde. Jaime Vadell in El Conde. Cr. Pablo Larrain / Netflix © 2023

El Conde, in conclusione, è la fusione di vari generi e la conferma che Pablo Larrain è uno dei cineasti in circolazione più audaci. Questo inedito biopic è un ritorno alle origine che racconta la storia del Cile, già mostrata nella sua trilogia cinematografica formata da Post Mortem, No – I giorni dell’arcobaleno o Neruda, ma scegliendo la satira e l’horror, perché non c’è niente di più spaventoso di un uomo come Pinochet. Senza svelare altro, dico solo di stare attenti alla voce fuoricampo per tutta la durata del film che è il colpo di scena finale che non ti aspetti. El Conde sarà disponibile a breve dal 15 settembre sulla piattaforma streaming di Netflix.

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