Dopo il deludente House of Gucci l’ottantaseienne Ridley Scott torna alla regia con Napoleon, in sala dal 23 novembre e in uscita su Apple tv+. Scritto da David Scarpa, che ha già lavorato con Ridley Scott in Tutti i soldi del mondo (2017), Napoleon ha nel cast Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Rupert Everett, Paul Rhys e Ben Miles. Il film ripercorre dall’inizio la carriera di Napoleone Bonaparte (Joaquin Phoenix) nell’esercito, concentrandosi soprattutto sulla sua storia d’amore con Giuseppina (Vanessa Kirby) in una Francia avvolta dal caos.
«Neppure i francesi amano gli altri francesi», ha risposto Ridley Scott alle numerose critiche che gli sono state rivolte dai francesi, contestato sia per aver inserito delle inesattezze storiche (per dirne una, Napoleone non ha mai bombardato le piramidi in Egitto come invece viene mostrato nel film) che per la rappresentazione di Napoleone Bonaparte. Eppure, la trovata del regista de Il gladiatore – tra l’altro l’inquadratura di Napoleone che viene incoronato Imperatore dei francesi richiama parecchio alcune inquadrature dell’Imperatore Commodo – si rivela coraggiosa ed efficace.
Ciò che ne esce fuori è la figura di un piccolo uomo (sempre dentro stanze molto più grandi di lui) ben lontano dal ritratto equestre di Jacques-Louis David dal titolo Bonaparte valica il Gran San Bernardo (dipinto tra il 1800 ed il 1803), che celebrava la grandezza e la magnificenza del primo console. Il regista invece demolisce questo mito francese rendendolo sì egocentrico, ma facendone talvolta una satira: è molto fragile, ride della propaganda ideologica francese, ha il complesso di inferiorità legata all’altezza e cerca di dominare Giuseppina anche se sembra più debole di lei (“Voi vi credete grande. Siete soltanto un bruto che non vale niente, senza di me”, gli dice la donna senza che il partner riesca a tenerle testa). Il rapporto profondo tra Giuseppina (ottima l’interpretazione di Vanessa Kirby) e Napoleone sfocia in una battaglia di sessi dove entrambi cercano di avere la meglio. Un lungometraggio a tutti gli effetti esistenzialista con un Joaquin Phoenix splendido, il quale regala già solo con la prima espressione durante l’esecuzione di Maria Antonietta un piccolo ritratto della sua personalità.
La pecca risiede nella poca centralità delle battaglie e delle strategie che le accompagnano, proprio perché gli scontri sono girati magnificamente (nonostante l’età avanzata dell’autore la sua tecnica rimane incredibile), specialmente la battaglia di Austerlitz. Dimenticatevi anche la celebre frase pronunciata da Napoleone dopo essere stato incoronato re d’Italia: “Dio me l’ha data e guai a chi me la tocca”, perché nel film non è presente. Tuttavia, se riuscite a non farvi troppe domande o troppi problemi sulle varie inesattezze storiche, potete dare una chance al film, se non altro per vedere Napoleone Bonaparte in una veste più insicura del solito. Napoleon non è tra i migliori lavori in assoluto di Ridley Scott ma è senz’altro tra le più audaci e, come ogni opera con tale caratteristica, le critiche sono sempre in prima fila.