Imaginary: altro colpo mancato dalla Blumhouse

25 Marzo 2024

La Blumhouse Productions è in un periodo di forte calo, ma se non altro Imaginary prosegue la scia iniziata con M3gan a gennaio 2023, che ha a che fare con l’horror legato all’infanzia. Difatti, l’interessante M3gan racconta la storia di una intelligentissima bambola robot che instaura un legame inquietante con una bambina orfana. Qualche mese dopo è uscito Five Nights at Freddy’s, adattamento cinematografico dell’omonima serie multimediale che, per quanto sia malriuscito per via della troppa carne al fuoco e della insensatezza che si porta dietro, è diventato il maggior incasso di sempre della Blumhouse con ben 283 milioni di dollari al botteghino a fronte di un budget di 25 milioni di dollari. La pellicola mostra dei robot posseduti (l’orso Freddy Fazbear, la volpe pirata Foxy, il coniglio Bonnie, e la gallina Chica insieme a Mr. Cupcake e golden Freddy) che vogliono l’anima di una bambina, la quale si è affezionata a loro.

In Imaginary di Jeff Wadlow (regista di Kick-Ass 2 e Obbligo o verità) un orsacchiotto di peluche chiamato Teddy diventa l’amico immaginario di Alice (Pyper Braun), trasferitasi nella casa d’infanzia della sua matrigna Jessica (DeWanda Wise). Tuttavia, la bambina comincia ad avere dei comportamenti preoccupanti che fanno intuire che Teddy non sia affatto immaginario.

“Imaginary”: una scena del film

La Blumhouse perciò da un anno continua a raccontare l’infanzia di una bambina sola, che al posto di avvicinarsi ai suoi coetanei fa amicizia con qualcosa di oscuro. Una bambina che non ha quindi una figura genitoriale che la sappia guidare finendo perciò nei guai. Nel caso di Imaginary, senza fare spoiler, tra l’altro sarà fondamentale anche l’infanzia che ha avuto Jessica.

Ma il film di Wadlow, che comprende numerose citazioni che vanno da a Chi è sepolto in quella casa a Inside out (viene menzionato Bing Bong), prende corpo da metà perché quello che viene prima è solo una lunga introduzione per quello che vedremo nel finale. Il film produce perciò più interesse che paura stessa, il che non è sbagliato a prescindere ma che avrebbe dovuto essere più curato dato che il colpo di scena va letteralmente a contraddire un evento riguardante l’incontro tra Teddy e un ragazzo intenzionato solo a sballarsi.

Come se non bastasse, ci si chiede inoltre la vera utilità di Max (Tom Payne) visto che non fa niente per tutto il film sparendo poi per andare in tournee. Imaginary non è brutto come Five Nights at Freddy’s perché perlomeno ha più suspense e qualche scena ben riuscita, come un plot twist che ha a che fare con il mondo altrove. Ma tolte le buone premesse e qualche scena ben riuscita, Imaginary rimane un prodotto mediocre che non lascia niente dopo averlo visto.

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Jacky Debach

Isac Jacky Debach nasce a Roma il 30 gennaio 1994. Ha conseguito la laurea triennale in Comunicazione pubblica e d'impresa presso La Sapienza, la laurea magistrale in Cinema, televisione e produzione multimediale presso l'Università degli Studi Roma Tre (DAMS) e il diploma di Master in Critica giornalistica presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico". Ha lavorato come redattore per Cosanepensate.it, come account commerciale per la ME Production SRL e ha collaborato con Madmass.it, Metropolitan Magazine.it e Recensito. Attualmente gestisce la pagina social Cinefusi.it e lavora come social media manager. Amante del cinema, della musica, della serialità televisiva e del calcio.

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