“Rapunzel il musical”, molto più di un family show.

27 Novembre 2022

In scena dal 2 dicembre all’8 gennaio, una storia d’amore, magia, potere ed amicizia; introspettiva e moralmente penetrante.

Energica come a vent’anni, Lorella Cuccarini torna ad indossare i panni della strega Gothel, nella seconda edizione di “Rapunzel il musical”, che debutterà il 2 dicembre al Teatro Brancaccio e proseguirà il tour nei maggiori teatri italiani, realizzato da Viola Produzioni, di nuovo con la regia di Maurizio Colombi:

«Ritornare su questo palco per me è una gioia immensa. Non sono parole vuote, è la verità. Ho proprio tanta voglia di tornare a riabbracciare il pubblico e mi fa molto piacere tornare farlo con questo spettacolo, perché è uno spettacolo che ha iniziato un nuovo corso, non solo per il teatro Brancaccio, ma anche per me: con lui ho cominciato a fare spettacoli con un ruolo da cattiva che non avevo mai affrontato, e perché questo spettacolo non è solo un family show, ma è uno spettacolo che porta a teatro la famiglia e tutti noi»

Nel maggio 2014 il direttore del Brancaccio Alessandro Longobardi e Colombi si incontrarono in un bar vicino alla stazione di Milano, dove iniziarono a parlare dello sviluppo di nuovi progetti. Da questo incontro nacque non solo “Rapunzel il musical”, ma anche il sopracitato centro di produzione e l’unione di tutti i professionisti che collaborarono alla realizzazione della messinscena al Brancaccio e (all’epoca) nascente spazio Impero, dove nel tempo nacquero una sala prove e un’accademia di teatro; non è stato solo un incontro artisticamente proficuo, dunque, ma un confronto socialmente incisivo, essendo riuscito a mettere insieme e a creare un dialogo tra spazi culturali diversi, attuando una vera e propria rigenerazione urbana, che chi abita a Roma sa quanto lento e difficile possa essere il prospetto di un’impresa di tal genere.

«l’armonia del cast è rimasta nonostante il tempo» (Longobardi): tanti, infatti, oltre alla Cuccarini, i nomi della prima edizione riconfermati, come Maurizio Semeraro (Re, brigante Polifemo, popolano) e Mattia Inverni (Segugio, macellaio, popolano); ma tanti anche i nuovi promettenti volti, tra i quali Silvia Scartozzoni (Rapunzel), interprete, sempre accanto alla Cuccarini, della strega Nebbia nel suo musical d’esordio “La regina di Ghiaccio” (2017); Renato Crudo (Phil), nei panni di Abdul e del Cantastorie in “Aladin il musical geniale”; e Rossella Contu (Regina- cover di Gothel), internazionalmente conosciuta grazie al Broadway success “Aladdin”, firmato Disney: attori professionisti,  dalla comprovata esperienza sul paco, la cui presenza in scena sembra essere garante di un altro imminente successo.

Il regista tiene a precisare che non si tratta di uno spettacolo solo per famiglie, ma vuole essere un’esperienza intrattenitiva per tutti, vuole romanticamente divertire e far sognare ogni palato, dai più grandi ai più piccoli: la storia di Rapunzel da loro proposta, difatti, non è la classica rappresentazione firmata Disney, bensì un rifacimento, naturalmente ispirato alla favola dei fratelli Grimm, che mette in luce gli aspetti psicologici, in primis, della matrigna e quelli di ogni protagonista, ponendosi l’obiettivo, inoltre, di  far riflettere sull’eterna lotta tra il bene e il male, sul conflitto madre-figlia,  sulla ricerca dell’identità, sull’amore per la cose semplici, e di disarmare il desiderio delle illusioni, come la vanità e la ricerca della vita eterna.

Sulla scia dell’originalità rispetto al classico, anche le musiche scritte da Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari, le coreografie di Rita Pivano e la scenografia di Alessandro Chiti (vincitore dell’oscar italiano del Musical nel 2015 come miglior scenografia proprio per la prima edizione di Rapunzel) sono realizzate con lo stesso fine, innovative e create appositamente per sorprendere ed emozionare, esattamente ciò di cui si sente il bisogno dopo le paure e le preoccupazioni da Covid.

Nessun elemento sembra essere lasciato privo di cura, e dalla parte del pubblico, altresì, non sarà ignorata nessuna emozione che lo spettacolo sarà in grado di offrire.

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