Per uno sciamanesimo al femminile: Amapola

12 Luglio 2023

Al Garden Beach di Agrigento ricominciano le iniziative stagionali. Da poco si è tenuta la performance Amapola, vero e proprio rituale alchemico creato e agito da Caterina Genta. Nella ricerca della danzatrice confluiscono suggestioni del teatro-danza (suoi maestri sono stati danzatori del Wupperthal di Pina Bausch) e del Butoh, qui mescolati in una liberazione dai vincoli dello spirito e del corpo. Già rappresentato in forma di performance e poi in forma di teatro danza al Teatro Basilica di Roma, il lavoro viene costantemente riadattato a luoghi non convenzionali per sondare più nel profondo il legame tra la comunità e lo spazio.

Amapola è il papavero rosso di un componimento di Garcia Lorca. Coperta un ampio abito di questo colore (di Monica Guadagnini), pesante come un drappo, Genta si trascina in totale silenzio verso il centro della scena: una piattaforma coperta da svolazzanti fogli di plastica, posta davanti a una piscina. Come petali, sussultano a ogni movimento della performer, che intanto si muove lentamente tra contrazioni e distensioni del busto. Le braccia tracciano movimenti ampi, per raccogliersi al centro della sua persona: è in atto un rito sciamanico, che culmina nel successivo immergersi della donna nell’acqua che le sta di fronte. Spogliatasi dei suoi indumenti, Genta ritorna a un liquido universale, dispensatore di vita. Circondata da una striscia di plastica, aderente come un cordone ombelicale, torna al punto di partenza, questa volta nuda, raccolta in una chiusura ciclica.

In un processo denso di riferimenti simbolici, la performance attraversa i diversi stati della materia in una meditazione lenta e condivisa. La catarsi finale interviene a purificare con l’acqua, come in un battesimo, la schiavitù dalla carne e dalle sue più accese passioni. Ma non si tratta di una coercizione, quanto di un superamento che accoglie del corpo quanto è identità con lo spirito. In questo rito sciamanico al femminile, istruito da Genta nel pieno controllo di una gestualità ponderata e minima, la presenza della performer ha saputo captare, ipnotizzandolo senza cedimenti, l’attenzione del pubblico.

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