Conclusa l’estate fioriscono le ricche stagioni teatrali del panorama culturale romano, tra le quali, per l’eclettica unione di diverse forme artistiche, l’aria famigliare e un’attenzione speciale ai bisogni dello spettatore, si distingue la proposta dell’Altrove Teatro Studio, Tutti un po’ più felici, sotto la direzione artistica di Ottavia Bianchi e Giorgio Latini.
Una stagione per condividere “il sentimento della gioia che come una scarica di elettrica esaltazione, attraversa l’animo di chi varca la soglia di questo luogo magico”; “felice”, promettono i direttori, come più volte il pubblico si è sentito tornando a casa dopo una serata nel loro teatro.
Tanta musica, prosa, nuove drammaturgie, corsi di formazione, eventi, attori emergenti e grandi nomi colorano i 21 spettacoli in cartellone: “Il nostro teatro è un luogo altro, è un luogo dove l’eccellenza è la regola. La bellezza dei progetti, in cui crediamo in egual modo, aiuterà a ribadire questo concetto”(Ottavia Bianchi).
Il sipario si solleva il 30 settembre con due eventi speciali: Ecco il mio cuore, dove a cantare, accompagnata dalla chitarra di Giacomo Ronconi, la tromba di Claudio Cesar Corvini, la batteria di Gino Bianchi e il contrabbasso di Nicola Ronconi, è la direttrice stessa, e Nino racconta Calvino (22 ottobre), presentato da Luca Manfredi, in cui si scoprirà come i destini di due grandi artisti si intrecciano con il racconto L’avventura di un soldato.
La musica non sarà solo un incipit, è protagonista anche del primo vero spettacolo in cartellone, Leviatano di Riccardo Tabilio, firmato Marco di Stefano (24-25-26 novembre), in cui, con tre microfoni lasciati a Giulio Forbes Davanzati, Alessia Sorbello e Andrea Trovato, anni ’90 e contemporaneità, teatro e musica, scenderanno a patti; di Being Alive, curato da Massimiliano Farau (21 dicembre), in cui Joana Estebanell interpreterà i testi del compositore Stephen Sondhein; del concerto natalizio delle Mani Avanti (16 e 17 dicembre); di Canzoni in Salotto (29 dicembre), uno spazio informale nel quale la Bianchi e Ronconi sosterranno la voce del pubblico che sarà chiamato a mettersi in gioco scegliendo una canzone da dedicare a qualcuno di speciale; e del concerto Lemuri il Visionario-sarò diverso di Vittorio Centrone (12-13-14 gennaio), tratto e disegnato dall’omonimo fumetto dell’illustratore Giulio De Vita, che, oltretutto, sarà presente in sala.
Ancora canzoni live con l’evento Club 27, con Elisa Di Eusanio (19-20-21 gennaio), che omaggerà alcuni tra gli artisti deceduti a 27 anni, come Kurt Cobain e Amy Winehouse.
Di musica tratterà anche Morricone oltre la letteratura di Luca Mascolo (27 febbraio), un viaggio in cui l’autore, accompagnato dal violino di Alessandro Cedrone e Gizem Aiture Cedrone, la viola di Marco Palmiggiani e il violoncello di Donato Cedrone, slega ai film le canzoni del maestro per collegarle a noti titoli della letteratura italiana, col fine di far riconoscere l’arte letteraria non solo materia scolastica ma vita stessa; Fino all’ultimo sguardo di Nicola Zavagli (6-7 aprile), con Batrice Visibelli e Chiara Riondino, insieme per disegnare il ritratto di Tina Modotti; e Blu di Lisa Colosino (12-23-14 aprile), in cui Francesca Stocchi, con le chitarre di Pasquale Ruocco e Sergio Varcasia, esprime l’emotività e l’espressività dell’antica danza del Flamenco.
Di vita, umanità, solitudini e sinergie, sono dedicate anche la prosa e le nuove drammaturgie: a partire da Gli Altri (8-9-10 dicembre) di Jean Claude Grumberg, con la traduzione di Claudia Della Seta, per la regia di Stefano Viali, che tenta di combattere etichette, stereotipi e pregiudizi; continuando, il principio d’integrazione è di nuovo al centro con Opera Pia (26-27-28 gennaio) di Gianfranco Vergoni, firmato da Nicola Pistoia, interpretato da Loredana Piedimonte, dove Occidente e Terzo Mondo si incontreranno in un’intensa storia d’amore tra un uomo e una donna; a innamorarsi è anche Rob, un ragazzo malato di cancro, travolto da ultimi desideri, paure e speranze, protagonista di Tre Giorni (2-3-4- febbraio), drammaturgia e regia di Federico Malvaldi.
Temi attuali anche nelle trame di In bocca a lupo Viva il Lupo, di Francesco Sala e Massimo Wertmuller (9-10- 11 febbraio), battaglieri a metterci in guardia dal vero mostro, l’uomo; e nelle tre storie senza posizione, tra condanna e legalizzazione di prostituzione e metodi anticlericali di sessualità e genitorialità di Petrolio- una storia a colori di Beatrice Gattai (16-17- 18 febbraio).
Fragilità tornano nella storia delle due madri in conflitto su dolori ed educazione in Alice di Alessandra Schiavoni (1-2-3-marzo); nella solitudine di un anticonformista raccontata in Alea, di Michele Eburnea (21-22-23 marzo); e nel “peso” che il protagonista di Fatmachine di Matteo Francomano (26-27-28 aprile), con Eleonora Bernazza, sente per i suoi kg di troppo.
Non mancherà un pizzico di comico surrealismo con gli spettacoli Cosa potrebbe andare storto, scritto e diretto da Giorgio Latini stesso (15-16-17 marzo), e Quasi una sera D’agosto di Andrea Trovato e Stefano Vona Bianchini (20-21 aprile).
In conclusione il “vecchio” lascerà spazio al nuovo, con Prosit!, la terza edizione del concorso Nuove drammaturgie per un nuovo teatro, un contest dove a scegliere, tra i quattro finalisti, il vincitore che sarà in cartellone nella stagione 2024-205, sarà proprio il pubblico, insieme alla giuria tecnica, perché “Altrove è casa e chi viene qua è in famiglia”.