Mathilde e le crisi di coppia, quando lo scandalo è solo conseguenza

13 Ottobre 2023

Che cosa si possono raccontare, una Lei ed un Lui alle prese con la rottura certificata del loro legame coniugale? E come, in che termini, con quali argomentazioni, si possono confrontare? “Mathilde. Cronaca di uno scandalo” è una partita a scacchi, o meglio un match di scatoloni. I pacchi che sovrastano, sullo sfondo, l’allestimento scenografico dello spettacolo proposto sotto i riflettori del Teatro Lo Spazio, a Roma, dal 5 al 8 ottobre. Pacchi impilati e traballanti, destinati o forse no ad un trasloco. Apparentemente, e scientemente, gli interpreti Maria Letizia Gorga e Maximilian Nisi portano avanti ciascuno il rispettivo copione di incomunicabile convinzione. Ciascuno per la propria strada, au revoir, adieu. Il testo di Veronique Olmi, tradotto da Alessandra Serra, è articolato, emotivo, finemente profondo. Daniele Falleri ne deduce, un allestimento, e imbastisce, un’istruttoria, dove la verbosità di accesi, appuntiti dialoghi, di j’accuse a fondo cieco, si alterna a silenzi che pesano come macigni. Interminabili sospiri che fanno traballare, a più riprese, le irregolari pile di scatoloni, ora riempite ora svuotate. Tra passato e futuro, nel mezzo un presente che, lungo lo svolgimento narrativo, si fa sempre più incerto, negli scenari. Le convinzioni dei due “contendenti” via via recedono, nel contempo prendono piede le domande, i dubbi, che aprono spiragli, voragini, chissà fors’anche per un clamoroso ritorno. Di sua maestà, l’Amore, la forza più potente in assoluto. Il contrappasso potenzialmente clamoroso.

Nel mezzo ci sono molti “ma”, c’è un fatto, divenuto di dominio pubblico per l’imbarazzo dei suoi dettagli. Ci sono il “non si torna mai indietro”, l’imbarazzo, l’orgoglio ferito di un uomo, che però è anche colpevole – e forse, in fondo, lo sa – delle cause che hanno generato il tradimento. Ammesso, consumato, goduto, da Lei. Catarsi del godimento carnale, in condizioni peraltro di una perversione che, Lei, riproverebbe senza tentennamenti.

Gorga e Nisi sono affiatati, intensi, appieno nei rispettivi ruoli. In sintonia nel difendersi, smarcarsi ma anche nel tentare di avvicinarsi, un movimento a pendolo che si fa sempre più costante man mano che il pubblico riceve dalle affilati scambi di battute nuovi dettagli sul fatto. Sì scabroso, scandaloso, ma ormai accaduto. Si può solo superare, nel nome di un rapporto che può ripartire. Il valore, di questo rapporto, può ripartire ancor più forte, le scatole si possono smantellare. I clichè ormai sono superati, i due (ex) coniugi sono ad un bivio: uscirne entrambi vincitori o entrambi vinti. Facendo prevalere i personalismi, l’ego-riferimento, le ragioni dell’io. Oppure, al contrario, mettendoli da parte. Nel nome della comunione d’intenti.

Efficace la mise en scene, movimenti ideati da Valentina Calandriello, come anche il disegno di luci e ombre disciplinato da Alessandro Iannaccone. Musiche originali di Stefano De Meo.
Termometro di Mathilde, il tutto esaurito registrato per le cinque serate nella platea de Lo Spazio. Dunque un ottimo inizio di stagione per la direzione di Manuel Paruccini.

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