“La parrucchiera dell’Imperatrice” e il teatro di ricerca che a Roma regala grandi emozioni

9 Marzo 2024

Due donne accomunate dall’ambizione e dall’infelicità. Sissi e Fanny, l’imperatrice d’Austria e la sua parrucchiera, lo stanco privilegio e la voglia di affrancarsi da una condizione umile. Il tutto in un’ecosistema dove le decisioni vengono prese sempre dagli uomini.

Si svolge nei territori austro-ungarici il racconto de “La parrucchiera dell’imperatrice”, lo spettacolo ospitato a Roma tra gli spazi dell’Associazione Culturale Artemia, nei giorni 1,2 e 3 marzo. Testo di alto profilo, redatto da Franca De Angelis, per la regia illuminante di Christian Angeli, ma non è certo una novità. Di assi nella manica la Compagnia ScostuMato Teatro ne ha messi in campo diversi, compreso l’allestimento scenico con la platea disposta ad arena ed il pubblico praticamente a contatto con gli interpreti. Patrizia Bernardini, dapprima bendata poi liberata dal sogno, infine incoronata, ha il compito non semplice di sdoppiarsi a specchio, continuamente, tra i ruoli di Sissi e Fanny. Ne esce trionfante, con una prestazione maiuscola per intensità e forza espressiva, che incolla per 80 minuti gli sguardi del pubblico. La sua potenza, il sacrificio anche fisico e la capacità di concentrazione rappresentano uno spot per il mestiere attoriale e la standing ovation giunta a fari spenti ne è stato il meritato coronamento.
Geniale anche la soluzione registica di affiancare l’attrice, con una figura maschile, Giovanni Sansonetti, che per l’intero svolgimento si muove da uomo-ombra, illumina la scena, segue le due “dame” di corte, raccoglie stracci, guida nel buio, sostiene. Senza mai proferire una battuta.

La drammaturgia, nel suo potenziale, viene sfruttata al meglio sfruttando gli spazi, ora visibili, ora nascosti, dell’Artemia. Il disegno luci, realizzato da Angeli con l’assistenza di Massimiliano Maggi e Sabrina Fasanella, amplifica la tensione ed il messaggio di denuncia che emerge dallo svolgimento.
Fanni arriva dalle scale e alle scale fa ritorno, Imperatrice per un giorno confusa nella folla. Nel mezzo si racconta l’ascesa e l’affermazione di una giovane ragazza, che assaggia i pro e i contro dell’ascesa sociale, che si affida e sbagliando alle volontà dell’altro sesso, che rincorre ingenuamente l’aspirazione di una vita agiata e prestigiosa. A farla scendere a terra provvede in ogni occasione l’Imperatrice, la cui unica libertà rimasta è quella di gestire il proprio corpo. Il resto se lo sono presi un marito che non ama ed il conformismo dell’alta società.

Poesia allo stato puro. I presenti hanno sognato, il teatro di ricerca invia un forte messaggio di vitalità.
Menzione doverosa per le maestranze che hanno lavorato per il progetto: Veronica Castiello, Virginia Duca, Tommaso Merolla, Cristina Picuti, Danilo Pascolini e Claudia de Palma. Bravi tutti.

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