“Cerniera”: i versi di Anna Segre prendono vita dalla voce di Giuditta Cambieri

16 Maggio 2024

Anna Segre incarna l’emblema dell’indipendente intellettuale per eccellenza, libera da stereotipi e repressioni: psicoterapeuta, poetessa, ebrea, omosessuale, mancina. Anticonvenzionale e fiera, nella sua silloge poetica A corpo vivo, con 84 componimenti percorre l’amore passionale verso “un’altra” donna, dichiara a crude parole ogni sfumatura del sentimento, non si trattiene, esplorando le contraddizioni, gli ostacoli e i desideri provati. Emozioni che hanno preso voce e corpo grazie allo spettacolo Cerniera interpretato da Giuditta Cambieri, diretto dall’attrice stessa e da Christian Angeli, andato in scena al Teatro Porta Portese.

Una piecè da solista dove Giuditta con il suo “corpo vivo” incarna e declama i versi più significativi della Segre, incatenandoli in un flusso narrativo giustiziere del vigore passionale del corrispettivo letterario.

La “trama” si sviluppa in una serie di sketch poetici contraddistinti dall’alternarsi di pennellate comiche e drammatiche, con una mimica gestuale al sapore dei film in bianco e nero di salsa chapliniana. Corpo e parola si allacciano sinergicamente in un dialogo fortemente evocativo, dando forma a metafore simbolo di quel valzer “voglio-non voglio” tipico dell’amore non corrisposto.

Dalle luci agli oggetti di scena, ogni dettaglio è scenografia parlante, suggerendo l’ altrove indefinito dell’indefinita e irrazionale smania del sentimento.

La rappresentazione si cuce sulla Cambieri: è sola sul palco, con naturale charme attoriale porta avanti uno spettacolo difficile, quanto è difficile l’argomento trattato; il gioco emozionale è irregolare, non ha inizio, svolgimento e conclusione, è una diramazione costante di tensione, che avvinghia e allenta la presa tra le due donne amanti che si incastrano come una cerniera.

Il pubblico viene suggestionato da questa altalena comica e drammatica, vocale e gestuale, il sentimento di “bramosia” passa sulla sua pelle, pervasa dal desiderio di saperne di più, di mettere insieme i passaggi di questa storia “spezzettata”; desiderio soddisfatto dall’incontro delle due, con cui termina la fluidità indefinita narrativa ed enfatizza quella emozionale, sottolineando, ancora una volta, l’incontrollabilità dei sentimenti.

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