Abbiamo assistito alla conferenza stampa di Santocielo, il nuovo film di Francesco Amato (18 regali) con protagonisti Ficarra e Picone, dal 14 dicembre al cinema distribuito da Medusa Film. La pellicola è una commedia natalizia incentrata su un angelo di nome Aristide (Picone), che viene mandato sulla terra da Dio (Giovanni Storti) per risolvere tutti i disastri che continua a provocare l’essere umano. Se l’umanità non si responsabilizza allora sarà diluvio universale e ad Aristide basterebbe toccare un ventre umano per mettere incinta la prescelta, la quale dovrà portare in grembo il nuovo figlio di Dio. Appena arrivato sulla terra, tuttavia, l’angelo incontra il professore bigotto Nicola (Ficarra), con cui trascorre una serata all’insegna di birra e karaoke. A rimanere però incinta del nuovo Messia sarà proprio Nicola visto che accidentalmente l’angelo gli tocca il ventre nel tentativo di salvarlo da un’auto che lo stava per investire.
“Un plot nato in cinque minuti incontrandoci a pranzo”, dicono i due protagonisti durante la conferenza stampa, “ma che poi ha richiesto un anno e mezzo per scrivere la sceneggiatura. Aggiunge poi Salvo Ficarra “Credo che lo sceneggiatore più importante sia il film stesso. È stato il film a suggerirci dove andare, con la volontà di parlare di temi all’ordine del giorno. Per esempio l’amore dato che il mio personaggio cerca l’amore fin dall’inizio e poi scopre che ce l’ha dentro di sé”.
Continua Valentino Picone “Il film parla dell’eliminazione dei pregiudizi. All’inizio del film tutti hanno pregiudizi, anche Dio nei confronti dell’umanità. Meno male che c’è la democrazia nel Parlamento del paradiso senza che governi un uomo forte, perché altrimenti sarebbe stato il diluvio universale”.
Il regista parla poi delle venature di umorismo ebraico “L’umorismo ebraico ha un’attinenza rispetto a certi modelli di riferimento che abbiamo e sono comuni, come Billy Wilder, Mel Brooks e Woody Allen. Ci sono perciò degli argomenti che sono comuni del cinema di carattere ebraico e che sono presenti anche nel nostro film, tra cui: la psicanalisi, il gusto di misurarsi con i temi teologici con leggerezza, l’autoironia e di raccontare con divertimento delle cose che ci fanno soffrire”.
Di seguito, il link del trailer di Santocielo