La commedia italiana del 2024 sembra premere fin da subito sulle dinamiche familiari. Succede anche nelle migliori famiglie (di Alessandro Siani), 50 km all’ora (di Fabio De Luigi) e Pare parecchio Parigi (di Leonardo Pieraccioni) ruotano proprio attorno al difficile rapporto tra fratelli nonché tra genitori e figli. Tre lungometraggi basati sui non detti che a lungo andare cominciano a diventare un peso troppo alto da portare con sé.
Il film del comico toscano, dal 18 gennaio al cinema, parte proprio da questo presupposto per raccontare una storia liberamente ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli, che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi quando in realtà viaggiarono senza uscire quasi mai dal loro podere.
La trama ruota attorno all’ultimo desiderio del vecchio e malatissimo Arnaldo (Nino Frassica), niente meno che andare a Parigi insieme ai suoi figli con cui si è perso di vista da tempo: Bernardo (Leonardo Pieraccioni), Giovanna (Chiara Francini) e Ivana (Giulia Bevilacqua). I tre fratelli, sapendo che il padre non può allontanarsi dalla struttura ospedaliera essendo sotto dimissione protetta, fingono di partire con lui da Firenze verso la Capitale francese a bordo di un camper, che non uscirà mai dai confini di un maneggio di cavalli. Il viaggio sarà l’occasione per chiarire i loro rancori.
Una commedia tenera sul carpe diem, che parla per l’appunto di rimpianti e di rimorsi, di quei “avremmo potuto” e “avremmo dovuto” che ci dilaniano quando in realtà bastano 12 ore per risolvere una vita. Un road movie, perciò, dove non si muove niente in realtà se non l’animo umano. Ma guardando il film torna in mente anche la citazione “Una bugia a fin di bene vale più di cinquecento verità”, proveniente dal meraviglioso Chiedimi se sono felice diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo insieme a Massimo Venier. Perché forse Parigi non è mai stata così bella e vicina, e forse, un Natale a giugno non è così impensabile.
Leonardo Pieraccioni, che ha scritto la sceneggiatura di Pare parecchio Parigi con Alessandro Riccio, ha sempre giostrato efficacemente queste tematiche, anche se in questo caso vista la storia così profonda e interessante era lecito aspettarsi a livello di qualità un ritorno quantomeno vicino ai suoi primi prodotti audiovisivi. Il film invece viene appesantito da alcune situazioni inutili (compreso il personaggio di Massimo Ceccherini) che vanno a sminuire il focus principale della storia. In 90 minuti si potevano benissimo tagliare alcuni momenti o perlomeno sostituirli con qualcosa di più interessante.
Il film non è perciò sconsigliabile a chi cerca una commedia tenera visto che da quel punto di vista il nuovo lavoro di Pieraccioni è efficiente, ma sembra da un po’ di tempo che la carriera del comico toscano fatichi a tornare su alti livelli come ci ha fatto vedere con i suoi primi film (sostanzialmente, fatta qualche variazione, fino a Il principe e il pirata). Come se a conti fatti, Pare parecchio Parigi si sia limitato al compitino quando aveva il materiale adatto per essere ancora più potente. Non ci sono dubbi, al momento la miglior commedia italiana che trovate in sala è 50 km all’ora.
Di seguito, il trailer di Pare parecchio Parigi: https://youtu.be/iaYpVF1Dtq4?feature=shared