Da 55 anni sul tetto del mondo. – The Beatles: The Rooftop Concert.

30 Gennaio 2024
TheBeatles_RooftopConcert

Esattamente 55 anni fa veniva scritta una pagina di storia della musica.

È il 30 gennaio 1969 quando, negli studi della Apple Corps di Saville Row 3 di Londra, quattro ragazzi di Liverpool meglio noti con il nome di Beatles, alle 12:30 circa salgono sul tetto del palazzo ed iniziano a suonare alcuni brani di quello che sarebbe stato il loro ultimo disco ovvero Let it be (1970).

È il mese di gennaio del 1969 quando i Beatles si ritrovano negli studi televisivi di Twickenham, per realizzare le riprese di un film che avrebbe dovuto raccontare la lavorazione del loro ultimo disco. La band era in procinto di sciogliersi a causa di continui e crescenti contrasti interni e non si esibivano in concerto dal 29 agosto 1966: è in questo clima molto teso fatto di anni di silenzio, che ritroviamo negli studi televisivi John, Paul, George e Ringo. I ragazzi (che non avevano neanche trent’anni) si mostrano impacciati davanti alla telecamera e con il costante desiderio di schivarne il persistente pedinante occhio ma, quando imbracciano i loro strumenti avviene la magia: è come se, in quel preciso momento, tutti i contrasti ed i conflitti si annullassero ed il mondo attorno a loro non esistesse.

Il “Rooftop concert” è importante proprio per tutti questi dettagli, per tutto il lavoro che lo precede e per l’alchimia che si instaura nel gruppo appena iniziano a suonare: quello che sembra solo un concerto, ed oggi potrebbe essere considerata un’operazione di “marketing”, è molto altro ed è possibile vederlo anche nel preziosissimo docu-film approdato sulla piattaforma Disney+ nel 2021, The Beatles: Get Back. Il documentario – pieno di materiale inedito registrato in occasione delle riprese del film Let it be – articolato in 3 puntate da circa 150 minuti l’una, racconta nei minimi dettagli, tutta la fase di scrittura ed incisione dell’album Let It Be soffermandosi quindi sui giorni antecedenti la scelta di esibirsi sul tetto della Apple Corps. Sin dai primi giorni di ripresa, infatti, aleggiava l’ipotesi di poter fare un’ultima esibizione dal vivo ma la band si mostra restia, soprattutto se questo implicherebbe la presenza di pubblico: così, dalla primordiale idea di registrare un’esibizione e trasmetterla in tv, la mediazione tra produzione e band procede fino ad approdare all’idea finale di esibirsi sul tetto.

The Rooftop concerti, 30 gennaio 1969

Nella già affollata strada londinese, il 30 gennaio 1969 il riverbero di suono proveniente dalle casse poste ai bordi del tetto, attirano l’attenzione dei passati: quello che segue è storia. Assistiamo a 42 minuti di puro rock e sguardi complici tra i componenti della band. 42 minuti in cui gli abitanti della strada tempestano di telefonate la polizia, per denunciare il volume assordante proveniente da quel tetto; 42 minuti in cui la gente inizierà ad accalcarsi ai bordi dei marciapiedi pur di scorgere cosa sta accadendo; 42 minuti in cui le palazzine antistanti la Apple Corps si riempiono di curiosi spettatori, alcuni entusiasti altri criticanti. E dopo 42 minuti la magia si spegne, si spengono i sorrisi sui volti di George, Ringo, Paul e John e si spengono gli amplificatori: con l’arrivo della polizia (incredula) sul tetto, si spegne quello che diventerà l’ultimo concerto dei Beatles e che le avide telecamere del regista Michael Lindsay-Hogg hanno ripreso ed hanno restituito alla storia. Nella loro breve esibizione i quattro eseguiranno, tra le tante, Get Back, I’ve Got A Feeling, Don’t Let Me Down, One After 909, I Want You (She’s So Heavy), Danny Boy, Dig A Pony.

Posando gli strumenti, nel documentario svetta una scritta “This was The Beatles’ last public performance”.

Un’operazione semplice ma unica ed estremamente originale (considerando anche gli anni in cui avviene) da essere oggetto di emulazione per altri artisti, non ultimo il nostrano Calcutta che, per promuovere l’uscita del suo terzo album Relax, ha accettato l’invito di Rai Radio2 esibendosi a sorpresa sul tetto della sede di Rai Radio3, ovvero l’edificio antistante la famosa sede di via Asiago 10.

Il Rooftop Concert del 30 gennaio 1969 è quindi più di un concerto: è la maturazione del desiderio di provare a riportare in vita una delle band più iconiche della storia della musica contemporanea. “I Beatles sono più popolari di Gesù Cristo” affermò John Lennon nel 1966 suscitando numerose critiche. Ma leggendo questa frase sessant’anni dopo, come fare a negarlo? Siamo nel 2024 e continuiamo ad ascoltare la loro musica a tal punto che, la notizia di un loro nuovo brano inedito (Now And Then, novembre 2023) ha suscitato tanta emozione tra i fan dispersi nel mondo. E d’altronde siamo ancora qui a parlare del Rooftop concert dopo cinquantacinque anni: come fare a dire che i Beatles non sono famosi (almeno) quanto Gesù?

The Beatles: Get Back e tutta la sua emozionante storia (spoiler: mi sono miseramente commossa sui titoli di coda!) lo trovate su Disney +.

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Roberta Matticola

Se fossi una parola sarei 'errare', grazie al suo duplice significato: "1. a. Andare qua e là senza direzione o meta certa [...] 2. a. Ingannarsi in un’opinione, sbagliare in ciò che si crede o si afferma." (Vocabolario on line Treccani). Ed io sono così: cammino tanto fino a consumare suole e commetto troppi errori.

Tra le poche cose certe, c'è il mio costante bisogno di scrivere di musica, in particolare di quella italiana ed emergente.
Poi rido e canto(... male).
Tanto.
E con il tono troppo alto.

"Il dj da una radio mi dice che fa bene cantare: ma chi ha mai saputo cantare?" - ColapesceDimartino: Considera.

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