The Warrior – The Iron Claw: una nuova rappresentazione del patriarcato, la recensione

5 Febbraio 2024

In tanti continuano a chiedersi se il wrestling sia vero o falso, ebbene, The Warrior – The Iron Claw dà una risposta definitiva attraverso la voce di Kevin Von Erick (Zac Efron): “Il wrestling non è falso, ma solo prestabilito”, ciò significa che gli incontri sono organizzati ma le abilità e il carisma del lottatore sono due fattori determinanti. È necessario partire da questo presupposto per addentrarci in questa bella pellicola diretta da Sean Durkin, appassionato di wrestling in gioventù e intenzionato da tempo a realizzare un film sulla drammatica storia della famiglia Von Erich.

Siamo nel 1979 e Fritz Von Erich (Holt McCallany), un wrestler robusto e tenace, sogna il titolo di campione del mondo. Non ci è riuscito ma ha fatto abbastanza soldi da permettersi un piccolo ranch e mettere su una nutrita famiglia. Quella cintura però non raggiunta ancora gli pesa, pertanto, essendo il proprietario della World Class Championship Wrestling, farà di tutto per far sì che siano i figli a conquistarla. L’unico della prole che sembra avere tutti i mezzi necessari è David (Harris Dickinson) dato che Jack Jr. (Romeo Newcomer) è morto a soli sei anni, Kevin è un abile lottatore ma si impappina al microfono, Kerry (Jeremy Allen White) si è dato all’atletica e il più giovane Mike (Stanley Simons) è più interessato alla musica nonostante le pressioni del padre. Quando però gli Stati Uniti decidono di non partecipare alle Olimpiadi di Mosca, Kerry torna a casa e Fritz guida anche lui verso il ring, aumentando ulteriormente la competizione tra fratelli.

The Warrior – The Iron Claw è un film sul sogno americano infranto dal momento che non solo una terribile maledizione sembra affliggere la famiglia Von Erich, ma il patriarcato di Fritz non lascia scampo al libero arbitrio e alla libera crescita professionale dei figli. Se si parla di libero arbitrio la mente ci indirizza automaticamente alla bibbia, difatti la pellicola parla anche di fede dato che i fratelli vivono all’interno di una famiglia credente alla quale viene insegnata l’importanza della religione (“Forse è Dio che ti dice di rallentare”, dice Kevin a Kerry), magari come unico strumento per combattere la maledizione (“Fin da quando ero bambino dicevano che la mia famiglia era maledetta: mamma cercò di proteggerci con Dio, papà cercò di proteggerci con il wrestling”, racconta Kevin che funge anche da voce narrante).

“The Warrior – The Iron Claw”: una scena del film

La prospettiva stimolante che offre il regista canadese quarantaduenne è che il patriarcato, tematica purtroppo ancora attuale, colpisce sia le donne (in questo caso la moglie di Fritz interpretata da Maura Tierney e in qualche modo la moglie di Kevin interpretata da Lily James) che gli uomini. Il caso più emblematico riguarda per l’appunto il protagonista Kevin, interpretato benissimo da un irriconoscibile Zac Efron che ha messo su 40 chili di muscoli tanto da ricordare parecchio l’Hulk di Lou Ferrigno.

Il povero Kevin nonostante la forte statura non riesce a ribellarsi al padre, tanto che dopo aver ricevuto le sue direttive non può far altro che rispondere insieme ai fratelli “Sì, signore”, facendo sembrare Fritz più un manager piuttosto che un genitore. La scelta di prendere Holt McCallany per interpretare Fritz è azzeccatissima dato che non solo ha offerto una grande interpretazione come tutti i suoi colleghi, ma anche fisicamente ricorda un militare russo inflessibile, nonostante sia in realtà di origini irlandesi.

Ancora più interessante – e anche in questo il film mostra tutto il suo potenziale – se si pensa che la mossa finale di Fritz (che nel gergo del wrestling sarebbe la Clawhold) consiste nel premere le dita nella testa dell’avversario facendogli pressione, una presa da cui anche i figli in qualche modo devono liberarsi (proprio uno di loro, tra l’altro, replicherà la mossa del padre in un combattimento molto importante). L’unico vero rammarico di The Warrior – The Iron Claw è l’aver omesso Chris Von Erich, il membro più giovane della famiglia, perché per il resto pur non raggiungendo i livelli dello strabiliante The Wrestler rimane un film intelligente e attuale, che analizza il patriarcato in maniera singolare e tratta il mondo del wrestling con rispetto.

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Jacky Debach

Isac Jacky Debach nasce a Roma il 30 gennaio 1994. Ha conseguito la laurea triennale in Comunicazione pubblica e d'impresa presso La Sapienza, la laurea magistrale in Cinema, televisione e produzione multimediale presso l'Università degli Studi Roma Tre (DAMS) e il diploma di Master in Critica giornalistica presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico". Ha lavorato come redattore per Cosanepensate.it, come account commerciale per la ME Production SRL e ha collaborato con Madmass.it, Metropolitan Magazine.it e Recensito. Attualmente gestisce la pagina social Cinefusi.it e lavora come social media manager. Amante del cinema, della musica, della serialità televisiva e del calcio.

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