La profezia del male: un horror che gioca a carte scoperte

10 Maggio 2024

Se c’è una cosa che purtroppo sta caratterizzando buona parte del cinema horror moderno è la troppa somiglianza tra i prodotti di questo genere. La profezia del male, ahimè, rientra in questa categoria poiché tolto il gusto dell’intrattenimento lascia solo una miriade di jumpscares telefonati. La trama è molto semplice: un gruppo di amici dopo aver usato i tarocchi di qualcun altro verranno maledetti da una forza malvagia.

“La profezia del male”: una scena del film

I problemi non sono solo i momenti horror dagli esiti prevedibili, ma anche i personaggi tutt’altro che originali: c’è la protagonista Haley (Harriet Slater) dal passato tormentato, il simpaticone di turno Paxton (Jacob Batalon, proprio lui… il miglior amico del Peter Parker di Tom Holand), la dipendente dai social Madeline (Humberly González), lo scettico della situazione che non apre gli occhi nemmeno nei momenti più lampanti (Adain Bradley), il superficiale Lucas (Wolfgang Novogratz) e l’esperta dell’occulto Alma Astryn (Olwen Fouéré), la quale ha un cognome interessante dato che rimanda subito all’astrologia ma se avete visto qualche horror di questo tipo è inutile dire che fine farà questo personaggio. Ci sarebbero un altro paio di personaggi, ma credetemi: ve li scordereste un minuto dopo aver finito il film. Tuttavia, è giusto soffermarci sull’antagonista che, anche lei, rientra nella categoria di villain già vista e rivista: una donna vendicativa che dopo aver subito un torto vuole uccidere chi usa i suoi oggetti (i tarocchi in questo caso).

Il finale poi simile al bellissimo Scappa – Get Out è terrificante… nel senso più negativo del termine. Insomma, Spenser Cohen (che ha firmato il soggetto del quarto capitolo de I Mercenari e, in effetti è l’episodio peggiore della saga) e Anna Halberg al loro esordio alla regia, si cimentano nell’adattamento cinematografico del romanzo Horrorscope di Nicholas Adams (co-autore della sceneggiatura) con un horror alla Final Destination dal risultato pigro e dimenticabile. Per certi versi è un peccato perché i tarocchi negli horror non sono un espediente così utilizzato e i momenti più teatrali di questo horror young adult sono anche interessanti, ma per certi versi un risultato del genere è scontato se giochi a carte scoperte.

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Jacky Debach

Isac Jacky Debach nasce a Roma il 30 gennaio 1994. Ha conseguito la laurea triennale in Comunicazione pubblica e d'impresa presso La Sapienza, la laurea magistrale in Cinema, televisione e produzione multimediale presso l'Università degli Studi Roma Tre (DAMS) e il diploma di Master in Critica giornalistica presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico". Ha lavorato come redattore per Cosanepensate.it, come account commerciale per la ME Production SRL e ha collaborato con Madmass.it, Metropolitan Magazine.it e Recensito. Attualmente gestisce la pagina social Cinefusi.it e lavora come social media manager. Amante del cinema, della musica, della serialità televisiva e del calcio.

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