L’importanza dei rapporti umani: l’arte non è arte senza le persone

5 Aprile 2023

Interazione produttore/autore – artista

Oggi ci troviamo in un mondo che corre, caotico, frenetico, dinamico, al quale non possiamo stare dietro. E’ un treno in corsa e perdere la coincidenza non è ammesso. Ci sentiamo spesso sottomessi dal “tempo”, come se fosse l’unico fattore da assecondare, l’unico mantra da seguire, l’unica voce da ascoltare. Noi siamo essere umani e come tutti gli esseri umani, abbiamo dei limiti. Il tempo è un’arma potentissima, perché utilizzata in modo errato, è capace di far crollare anni di lavoro, conoscenze, rapporti.

Ecco, è proprio di rapporti umani che voglio parlare. Come i nostri lettori sanno, sono un musicista, autore e produttore, e da sempre la musica è la mia unica speranza, l’unico rifugio e possibilità che ho di stare bene nei miei confronti e del mondo intero. Mi sono reso conto, nel corso degli anni quanto in questo settore la parola giochi un ruolo fondamentale e determinante. Ho visto carriere di colleghi e amici disintegrarsi a causa di atteggiamenti sbagliati, parole dette male, egocentrismo, narcisismo, e potrei andare avanti per ore. Il nostro è un mondo delicato. Lavoriamo con i sentimenti, trasformiamo idee in canzoni, pensieri in parole, e spesso, non saper gestire la sensibilità di un artista, mette a rischio l’intero progetto. Ci perdono tutti: artista, discografica, autori, manager, collaboratori, musicisti, produttori. Ci perdono tutti. Mi permetto di raccontarvi una mia esperienza personale, vissuta qualche mese fa con un artista. Premetto che, prima di iniziare un progetto con gente che non conosco, cerco di interagire con quest’ultima nella maniera più naturale possibile: una chiacchierata al bar. Non amo trovarmi in studio con sconosciuti davanti, entrare nelle loro menti, pensieri, ricordi ed estrapolare il necessario per uno scopo puramente lavorativo. Io non lavoro così, non è giusto. Tornando a noi la discografica mi segnalò il ragazzo e mi propose di lavorare alla produzione di un singolo. Portammo tutto a termine nel migliore dei modi, ma è stato veramente complesso gestire psicologicamente tutto. Mi ha chiesto molteplici correzioni, cambiamenti, variazioni, infinite revisioni del brano a qualsiasi ora del giorno. Era una persona molto fragile e sensibile, per cui aveva svariati momenti di up and down, gioia immensa e tristezza assoluta, voglia di spaccare il mondo e di sotterrarsi perché non ce l’avrebbe mai fatta.

Credo che il lavoro del produttore discografico non si possa semplicemente limitare all’ambito lavorativo. Come detto nel titolo: “l’arte non è arte senza le persone”. Stare vicini all’artista, essere disponibili, pazienti, comprensivi, bravi consiglieri, sono qualità che prescindono la musica. Non è scritto da nessuna parte che debbano necessariamente coesistere nella figura del produttore, ma sicuramente sono dei valori aggiunti che conferiscono longevità al rapporto umano e credibilità alle figure lavorative coinvolte nel progetto. Non dobbiamo mai perdere di vista il fine del nostro lavoro, il motivo per cui lo facciamo.

Mi sono ritrovato più di una volta in session di scrittura con più autori, dove l’obiettivo, naturalmente, era la stesura e realizzazione di un testo. Credo che, come detto prima, lo scopo sia portare a termine un bel lavoro, scrivere una bella canzone, essere in sostanza al servizio della musica. E’ normale, essendo più penne coinvolte, avere diverbi e pareri contrastanti riguardo melodie, scelta di parole, rime e via dicendo. L’unica vera strada da seguire, a mio avviso, è il bene del brano. Mi spiego meglio. Non ha senso lottare, rischiando di risultare egoisti e narcisisti, semplicemente per un punto in più di SIAE. Alla fine il risultato, la canzone, deve avere un senso, un ordine, una verità. Avere a che fare con persone convinte della loro visione è un bene, perché decise e sicure di ciò che dicono, ma mai oltrepassare questa linea ed essere arroganti, anche perché oggi va bene, domani pure, ma al prossimo lavoro sei scartato, sei fuori, e sarà sicuramente chiamato un altro al posto tuo. Perciò è importante riflettere e trovare dei compromessi, fare un passo indietro e trovare la strada giusta, comunicativa, lavorativa, mentale, per portare a termine un brano nel migliore dei modi.

Mi sono permesso di dire la mia ed esprimermi riguardo l’interazione “produttore/autore – artista”. Sono molto legato a questo tema e cerco sempre di ribadire l’importanza di essere umani, onesti e credibili. Il nostro mondo non perdona: ogni lavoro potrebbe essere l’ultimo. Questa frase non è da interpretare con ansia o paura di fallire, ma anzi, come monito per canalizzare le energie e sapersi approcciare a qualsiasi situazione lavorativa in maniera dignitosa. Auguro veramente a tutti, artisti e non, di vivere la musica in modo puro, limpido e sincero. Abbiamo bisogno di tutto questo. Nessuna pretesa, nessuna richiesta. Solo tanta gratitudine verso chi compie ogni giorno questo splendido lavoro.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Non perdere

L’elettro-house della musica e dei ricordi: “House” e Jomoon a Entrature>Sonore

House, “casa” in inglese. Questo termine però indica anche un