“Abitare” la musica di Antonio Langone.

27 Maggio 2024

Scopro la musica di Antonio Langone per caso vedendo una locandina su un social condivisa da un mio contatto che avrebbe suonato con lui quella sera – nello specifico Carlo cantante della band ostiense dei Senna (del quale vi suggerisco l’ascolto) – e da una telefonata con mio fratello che, spinto dalla curiosità, mi ha proposto di accompagnarlo.

A fine concerto andrete via tristi, ve lo dico!”, esordisce scherzando Antonio dal palco del locale romano. Però, dopo un’ora di concerto e tre bis espressamente richiesti dal pubblico, siamo andati via con la voglia di saperne di più sulla sua musica e, soprattutto, sul suo ultimo disco. Ho sempre creduto che ascoltare un artista dal vivo permette di avere una visione completa della sua musica grazie agli arrangiamenti che struttura per l’occasione e nel caso di Antonio Langone è stata una scoperta davvero molto piacevole.

Vi presento quindi oggi Abitare il suo ultimo disco pubblicato lo scorso marzo per Billy Records, edizioni Asino Dischi. Antonio è un artista che, a mio parere, va ascoltato perché dotato di una penna semplice ma non per questo poco efficace: con le sue parole, infatti, riesce a descrivere sensazioni ed emozioni ben precise sfruttando suggestive metafore. Ed infatti Abitare è proprio l’esempio più calzante di questa affermazione perché tutto il disco si incentra sul concetto di “casa” e della reale concezione che abbiamo della stessa. Nella copertina infatti, si scorgono diverse case e due persone che, vicino a delle scale, si percepisce stanno traslocando: uno omino blu ed uno rosso vicini rispettivamente ad un vaso di rami blu ed uno con delle foglie rosse. Rosso come la passione e l’amore, blu come il freddo e la solitudine: è solo dall’unione di due opposti che si genera l’equilibrio, è solo dall’incontro di queste due forze contrarie che si potrà costituire un nucleo abitativo in cui l’anima si senta davvero a casa, un luogo in cui abbia appunto senso la parola “abitare”. Da un punto di vista musicale, invece, Antonio Langone si può tranquillamente ascrivere nel gruppo del “cantautorato italiano” grazie al suo modo di comporre facilmente associabile alla canzone italiana, in cui melodie più spiccatamente pop alternano sfumature allegre a momenti più introspettivi e malinconici, con testi strutturalmente più articolati.

Antonio Langone – Abitare (cover)

Addentriamoci nelle cinque tracce del disco Abitare in cui il concetto del “sentirsi a casa” è descritto dal bellissimo brano di apertura intitolato Trasloco l’anima. Già nel titolo si racchiude un sentimento di inadeguatezza di un’anima che non si sente “a casa” in quel corpo dal quale si ha la necessità di uscire. Antonio descrive così la canzone: “non si vuole trovare una nuova sistemazione al corpo, ma un nuovo corpo all’anima, abbandonare il vecchio in luoghi alieni, in situazioni indesiderate e cercare altre vie per raggiungere, altri modi per vivere. Trasloco anima è il piacere di lasciarsi per potersi ritrovare”.(fonte: comunicato stampa)

Antonio Langone – Trasloco Anima

Ed è proprio in questo cambiare “corpo” e dare una nuova abitazione alla propria anima, che si inserisce il brano successivo La felicità è una scelta che ha anticipato la pubblicazione del disco. Il titolo è una di quelle frasi che ci sentiamo ripetere sicuramente tante volte ma non soppesiamo mai abbastanza. Nella canzone Antonio analizza proprio l’importanza di provare ad essere felici, nonostante le cicatrici che questa, potrebbe potarci: “essere felici è un dono, rendersene conto un miracolo; la scelta comporta una privazione e la privazione è dolore. La felicità è una scelta è la consapevolezza di vivere accettando i propri dolori, attraversarli per permettere alla nostra coscienza non di cercare la felicità, ma di coglierla.” (fonte comunicato stampa)

Al centro della tracklist si inserisce la parentesi malinconica del disco con Cuore a metà, in cui il cuore spezzato, un amore finito ed il desiderio di trovare l’altra metà diventa prioritario, soprattutto quando la voglia di amore sembra non essere mai colmata: “non trovare ci induce a volte a credere che ciò che stiamo cercando non esista. Questo non fa altro che aumentare la distanza tra noi e ciò che desideriamo, fino a rinunciare e raccontarci che bastiamo a noi stessi” (fonte: comunicato stampa). Scheletri e Alaska sono le tracce che chiudono questo secondo lavoro di Antonio: nella prima si parla di tutte le corazze che ci costruiamo per difenderci dal mondo circostante e dalle quali dovremo liberarci per poter vivere con libertà anche le nostre fragilità. A tal proposito è simbolica la frase del ritornello “ormai non vedo da quanto dura questo medioevo” che sottintende un perenne stato di guerra contro noi stessi, in cui (appunto) ci muniamo di corazze che difficilmente riusciamo a togliere. In Alaska, infine, c’è un invito a condividere giorni e paure con la consapevolezza che tutto ciò che di buono c’è, rimane nel tempo.

Ciò che conta, rimane” canta Antonio Langone in quest’ultimo brano e, a chiusura di disco, con le sue chitarre blues ed il suo pop cantautoriale leggero, si capisce che anche le canzoni di Antonio contano, perché rimangono nella testa. Ed alcune parole anche nel cuore.

Antonio Langone – La felicità è una scelta
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Roberta Matticola

Se fossi una parola sarei 'errare', grazie al suo duplice significato: "1. a. Andare qua e là senza direzione o meta certa [...] 2. a. Ingannarsi in un’opinione, sbagliare in ciò che si crede o si afferma." (Vocabolario on line Treccani). Ed io sono così: cammino tanto fino a consumare suole e commetto troppi errori.

Tra le poche cose certe, c'è il mio costante bisogno di scrivere di musica, in particolare di quella italiana ed emergente.
Poi rido e canto(... male).
Tanto.
E con il tono troppo alto.

"Il dj da una radio mi dice che fa bene cantare: ma chi ha mai saputo cantare?" - ColapesceDimartino: Considera.

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