Edith Piaf torna a teatro, nell’emozionante voce di Veronica Rivolta

22 Marzo 2023

Quante emozioni può regalare, una voce. Quante storie può nascondere, quante altre può manifestare, una voce. Quanto può, una voce, annullare le fragilità di un percorso incerto, nato sotto una sbiadita stella. Che invece, da un giorno all’altro, si accende e brilla di luce fulgida per tutta la durata del suo volo. Come un passerotto in aria, Édith Giovanna Gaisson in arte Édith Piaf pennelló delle traiettorie che hanno lasciato il segno nel suo volo. Vibranti, profonde, sconvolgenti. Un dono di natura, quella voce, che la salvò fino a che il dolore, i vuoti dell’ amore e la fragilità fisica non ebbero la meglio.

Consigliamo e vivamente, per chi si trova a Roma e dintorni, di recarsi fino al 26 marzo allo Spazio 18B, zona Garbatella. In questo piccolo, magico teatro, la Compagnia dei Masnadieri ha portato in scena l’attrice Veronica Rivolta, su testo scritto da Federico Malvaldi, che insieme a Rivolta ha curato una direzione che propone un viaggio nella vita di Piaf, cantante che come poche altre ha lasciato il segno nel Novecento. Per caratteristiche, per successo, per sofferenza.

Abbiamo assistito alla “prima” e ne siamo usciti con i palpiti al cuore e gli occhi lucidi. Rivolta, abbigliata in un nero vestito – fedelissimo allo stile austero di Piaf – ha alternato recitazione e canto, momenti significativi dell’esistenza dell’artista transalpina e le strofe di alcuni tra i suoi più grandi successi. Mettendo in mostra qualità canora e di pronuncia francese sbalorditive, risultato di paziente allenamento, preparazione tecnica di alto livello e – nota di rilievo – la capacità di gestire, anche emotivamente, i repentini cambi di registro. Che avvengono sfruttando pochi ma funzionali elementi scenici: un microfono retró, uno sgabello, una bottiglia di vino. A cui l’interprete si abbevera, per rischiarare sì le corde, ma anche – suggerisce lo sviluppo – per dimenticare i tormenti che contraddistinsero i tanti episodi chiave vissuti dal minuto passerotto. Una donna troppo piccola, per una voce così grande. Cresciuta nella Parigi più popolare, figlia di artisti di strada, precaria nella sua crescita sin dal primo giorno fuori dal grembo. Da una Marsigliese cantata per caso Piaf conquistò la Ville Lumiére, la Francia, il mondo. La Vie en Rose, Je Ne Regrette Rien, Padam Padam, Hymne A L’Amour: motivi divenuti indelebili nelle menti e nei cuori.

Conquistò, anche, il cuore di molti uomini e destò scalpore, se non scandalo, la relazione che intraprese con il pugile Marcel Serdan, sposato e con figli. Venuto a mancare improvvisamente lui, “il bombardiere marocchino”, Edith Piaf ne subì contraccolpo, fisico ed emotivo, che portarono alla morte prematura a neanche 50 anni. Come un passerotto che perde improvvisamente la voglia e la capacità di volare. Vittima d’amore.

Rivolta ci racconta, con trasporto contagioso, che la cantautrice sì esibì ovunque, nei salotti più prestigiosi come nei campi di concentramento nazisti – fu proprio il Reich a ingaggiarla, tanto era popolare all’epoca – e non fu indifferente alla situazione. La sua “resistenza” portò a salvare decine di vite dai lager. E qui, moderna Giovanna d’Arco, accrebbe ancor più la sua leggenda. Solida e brillante, in totale contrasto con la sua incapacità di esistere secondo un equilibrio.

Efficace la regia di Malvaldi, pulita ed essenziale, la quarta parete viene illuminata dal contrasto tra il calore di una luce gialla che irradia il centro della scena e un contro luce dai toni blu. Il ritratto di Piaf non travalica mai il mero racconto biografico e didascalico, il testo al contrario veleggia tra gli alti delle canzoni e i bassi dell’esperienza e delle alterne fortune che Piaf accumulò lontano dai microfoni. Fino a gettare la spugna.

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PIAF
di Federico Malvaldi
con Veronica Rivolta
regia Rivolta/Malvaldi

Una produzione La Compagnia dei Masnadieri
Costumi Marta Montanelli
Luci e foto Federico Malvaldi
Assistenza alla regia Davide Mario Lo Presti

Dal 16 al 26 marzo
Dal giovedì al sabato, ore 20:30; domenica, ore 18:00.
Teatro Spazio 18B-Roma

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