“Tre sorelle” conferma la raffinata ricerca dei Muta Imago

21 Maggio 2023
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Le “Tre sorelle” portate in scena al Teatro India dalla Compagnia Muta Imago sono il vertice di un progetto tra i più interessanti visti a Roma nel 2023. Per la profondità della drammaturgia, per il coraggio dell’adattamento rispetto al masterpiece di Sua Maestà Anton Cechov, per la cura maniacale degli effetti scenici di una rappresentazione che dal 9 al 14 maggio ha raccolto larghissimo consenso di pubblico.

Firmato da Muta Imago insieme a Teatro di Roma e Teatro Piemonte Europa, in collaborazione con Amat e Teatri di Pesaro, lo spettacolo si articola intorno al testo di Riccardo Fazi e alla regia di Claudia Sorace. Le scene disciplinate dal premio Ubu Paola Villani ruotano intorno agli spazi di un interno domestico, sospeso nel tempo, dove si muovono Olga, Masa e Irina, interpretate magistralmente da Federica Dordei, Monica Piseddu e Arianna Pozzoli. Tre sorelle bloccate dagli eventi nel ricordo del passato e incapaci nel contempo di compiere il passo in avanti verso il futuro. Angosce, rimpianti e rimorsi che non trovano risposte, tunnel emotivi e ontologici che arrivano agli spettatori con impeto e durezza. Sorelle che sono donne guidate nelle loro scelte dagli uomini, senza possibilità di uscita. Vengono attraversate, dalle voci e dai corpi dei protagonisti maschili, rivisitano momenti, luoghi e situazioni del racconto. La permanenza in una piccola comunità rurale che fa subito sentire la mancanza della grande città, di quella Mosca che viene più e più volte evocata. Il ricordo dei traumi subiti che riaffiora con immagini e quadri di un’espressività sbalorditiva. Enfatizzata dall’eccezionale disegno luci, opera di Maria Elena Fusacchia, una cifra che distingue il lavoro fin dai primi passaggi. Fasci di colore e zone d’ombra che amplificano all’infinito e oltre il quadrato scenico, così simile a un’ovattata prigione in mezzo al nulla. Con un orologio che rimane fermo e attende che qualcuno, forse dall’esterno, gli dia un giro di ricarica. Gli stessi costumi, firmati da Fiamma Bevignati, suggeriscono l’inequivocabile costrizione dell’esistenza, per le tre sorelle. Che, ricordiamo, appartengono a generazioni diverse.

I movimenti delle interpreti, le pause e i cambi di ritmo sono in perfetta sintonia con le musiche eseguite dal vivo da Lorenzo Tomio. Sonorità e contaminazioni che rappresentano ideale chiusura del cerchio di una proposta che conferma il valore dei Muta Imago e della loro ricerca sul rapporto tra tempo e identità.

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