“Petrolini infinito”, l’omaggio al maestro fa breccia nel pubblico

4 Giugno 2023

Fortunello, Salamini, Gastone, Amleto, Nerone. Furono queste ed altre maschere a fare esplodere e cristallizzare per sempre il talento di un grande del Teatro, Ettore Petrolini. Genio assoluto piegato dalla malattia a soli 52 anni, satiro in un Italia Fascista di cui si dichiarava alfiere. Ragazzino ribelle, di umili origini, che a 15 anni lasciò la casa dei genitori per diventare uno tra i più grandi interpreti del cosiddetto “avan spettacolo”. Petrolini fu attore, cabarettista, cantante, drammaturgo, sceneggiatore, persino compositore e scrittore.
Parola d’ordine: comicità, irriverente, sin dagli esordi sul palco improvvisato di Piazza Guglielmo Pepe, a Roma. Quella Capitale che gli ha sempre riconosciuto il valore di vero artista, al punto che nel Rione Testaccio venne a lui intitolato, nei Novanta, persino un Teatro. Il Petrolini appunto, tutt’ora attivo.

In un altro teatro capitolino, in quel di Tor Bella Monaca, è andato in scena il 25 maggio un omaggio alla magistrale produzione dell’artista. Un progetto ambizioso e coraggioso, quello prodotto da Tuttoteatro e firmato da Enoch Marrella, che non a caso ha scelto il titolo “Petrolini infinito”. Mica facile, del resto, condensare la produzione compulsiva e variegata del maestro in soli 90 minuti. Marrella, folletto pieno di energia, ci è riuscito e a pieni voti. Mimo e giocoliere al pari di questo mito della sua formazione. Riportato in auge attraverso un progetto circolare e trasversale a diversi linguaggi dell’arte. Contenuti web, video, musicali e teatrali appartenenti ad una unica narrazione. Un fil rouge invisibile ma verosimile tra le intuizioni futuriste della poetica petroliniana e l’Italia disordinata e grottesca dei giorni nostri, avvilita dalle turbe economico-sociali ma capace di reagire con il sorriso e il divertimento.

C’è la musica dal vivo, firmata Paolo Panfilo, ci sono anche le incursioni cantate in tecno-pop da Caravaggio, ad accompagnare macchiette, parodie, maschere in lattice e un dipinto appeso al soffitto sul fondo del palcoscenico. Marrella, spalleggiato da Nilo Brugnano, ripercorre la strada di Petrolini trasferendo con abilità espressiva e leggerezza i caratteri e maschere al contrario estremamente profondi. Un messaggio “solo per pochi”, verrebbe da dire. Ma sono in tanti, tra il pubblico, e comprendono tutti. Il risultato sono i ripetuti applausi che fanno scivolare velocemente verso la conclusione. Che arriva così come aveva aperto, con il contributo delle giovanissime Laura Marcucci e Francesca Romagnoli. Entusiaste e promettenti.

Ode a Petrolini. Infinitamente immenso.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Non perdere

“Quattro minuti e 12 secondi”: un dramma famigliare tra verità e mistero

Quei bravi ragazzi, educati, formali, rispettosi, gentili, sorridenti, senza macchia…