In occasione del BarattoCult noi di Banquo Magazine abbiamo avuto il piacere di intervistare Valeria Fiorini, danzatrice riminese classe 1977.
Com’è nata la collaborazione con il Teatro Le ombre?
Nel mio caso è nata tre anni fa perché sono stata contattata da Gigliola – la presidentessa dell’associazione – per condurre dei laboratori di espressione corporea perché era interessata al mio lavoro avendolo già visto in precedenza. Quindi collaboro con loro da tre anni svolgendo laboratori di teatro per bambini e ragazzi di teatrodanza.
A cosa si ispira il suo stile di danza?
Non ho un’ispirazione particolare. L’insieme di esperienze fatte hanno trasformato il mio modo di lavorare. Io insegno danza contemporanea tecnica però faccio anche training per attori corporeo prendendo molto spunto dalle tecniche di danza, che in qualche modo vengono adattate al lavoro dell’attore.
A che età ha deciso di diventare danzatrice?
Io ho iniziato a fare danza a cinque anni e da lì non ho più smesso. Una vita intera.
Pensa che tramite la danza i giovani possano prendere consapevolezza del proprio corpo?
Sì. Trovo che sia un lavoro fondamentale per un giovane e per un bambino. Ma in realtà anche per un adolescente perché purtroppo in Italia né la scuola né l’educazione in genere educa a conoscere il proprio corpo e a prendersene cura. Quindi sì, penso che sia un percorso fondamentale, anche per la formazione della propria personalità.
Ph studio fotografico Minciotti