Sta conquistando i telespettatori nei panni di Maria Librizzi accanto a Beppe Fiorello nella serie tv targata Mediaset, I FRATELLI CORSARO, Katia Greco, bellissima ed eclettica attrice siciliana, mostrando tutto il suo carisma, la sua personalità e la sua presenza scenica.
Si era già distinta come fidanzata del Giovane Montalbano Michele Riondino, sul grande schermo con Picciridda tratto dal romanzo di Catena Fiorello, diretta da Paolo Licata, e in diversi spot che portano la firma di grandi registi come Crialese ed Ozpetek. Una bellezza limpida, luminosa come la sua terra, la Sicilia appunto, con cui nutre un rapporto viscerale, quasi intimo che cerca di trasmettere agli altri quando interpreta personaggi siciliani, che lei arricchisce con la sua profonda cultura sicula. Una donna ricca di sfaccettature, proprio come la trinacria, in grado di far combaciare i due volti della sua anima, quello della Katia attrice, più istintivo, istrionico, con quello della Katia biologa nutrizionista (disciplina in cui è laureata) più razionale, che l’ha aiutata a mettere in ordine e a disciplinare il suo lato artistico.
Un equilibrio perfetto, che la rende l’attrice interessante che è oggi, che attraverso la recitazione riesce a trasformare le sue fragilità in punti di forza, a conoscersi meglio e più in profondità, che non da importanza all’apparenza, all’esteriorità, ma bada al contenuto, alla sostanza, alla semplicità, a quei valori sani che con il suo mestiere cerca di trasmettere agli altri. È infatti molto impegnata nel sociale, dando voce alle problematiche legate alle donne e ai diritti civili. Una donna e un’artista che con i sui progetti futuri siamo certi che non conquisterà solo il pubblico italiano, ma addirittura internazionale.
Biologa nutrizionista e attrice, all’apparenza due mondi molto distanti. Come hai conciliato la Katia “dottoressa” con la Katia “artista”? Sono due facce della stessa medaglia? Quanto la tua parte razionale ha influenzato quella più artistica e viceversa?
E’ stato molto stimolante trovare un equilibrio tra le due parti che all’occorrenza sono spesso state l’una di supporto all’altra ed indubbiamente sono due facce della stessa medaglia, sono sempre io ma con delle sfumature diverse. Devo dire che l’influenza della mia parte razionale non è mai stata così invadente anzi mi è servita per disciplinare e mettere ordine nella parte artistica laddove era necessario.
Hai preso parte a numerose serie tv di successo (ricordiamo una tra tante il Giovane Montalbano) e film legati alla Sicilia. Tu sei siciliana, di Messina. Che rapporto hai con la tua terra? Quanto della tua meravigliosa terra porti nel tuo mestiere di attrice?
Con la Sicilia ho un rapporto strettissimo, viscerale direi e nonostante viva a Roma da circa 18 anni sento questo legame anche fortissimo ed indissolubile. Nell’interpretare delle donne siciliane porto moltissimo della mia cultura legata sia alla mia famiglia ma anche alla mia terra in generale e ne sono molto felice quando capita anche perché mi permette di stare in Sicilia e magari esplorare posti nuovi durante il periodo di riprese.
Tanti sono i registi, o meglio, i maestri con i quali hai avuto modo di lavorare. Chi ti ha dato l’insegnamento più prezioso che porti nel cuore?
Tra i tanti registi con cui ho lavorato, Paolo Licata nel film Picciridda mi ha permesso di interpretare il personaggio di “Rosamaria” e di prendere parte ad una storia totalmente impregnata di un dramma che porta con sé un grande peso ed un’energia fortemente siciliana ma che si estende a livello universale e tramite questo film ho avuto modo di guardarmi veramente dentro, volgere lo sguardo e l’attenzione ai miei lati oscuri e permettermi di vivere appieno la mia luce e farla risplendere sempre di più. Percui l’insegnamento più grande è stato quello di imparare a vivere in modo più autentico attraverso la profonda conoscenza di me che ho potuto approfondire con questo personaggio e che posso continuare a farlo grazie al mio lavoro di attrice.
Ora sei in tv, su Canale 5, nella Serie i “Fratelli Corsaro”, accanto a Beppe Fiorello, nel ruolo di Maria Librizzi. Parlaci di questo personaggio. Che donna è Maria e com’è stato interpretarla?
Maria Librizzi è una donna molto determinata e con una grande forza, si impegna profondamente per aiutare il prossimo lavorando come assistente sociale e si imbatterà in Fabrizio Corsaro, il giornalista interpretato da Giuseppe Fiorello, durante una delle sue indagini. Il loro sarà un rapporto alla pari, in un certo senso sono uno lo specchio dell’altro e andrà incontro ad una evoluzione.
Interpretare Maria è stato molto stimolante perché mi ha permesso di esplorare e di rafforzare lati di me su cui stavo lavorando proprio in quel determinato momento della mia vita e cioè la capacità di saper delineare dei confini e riuscire a trasformare le mie fragilità in punti di forza.
- Ci racconti qualche aneddoto o curiosità del set?
Il mio personaggio guida lo scooter ed io ne ero terrorizzata, ho dovuto prendere delle lezioni di guida per imparare pian pianino a sentirmi sicura su strada e poter recitare senza ansie.
- Immagino che ormai tu venga riconosciuta anche per strada, la tv ti porta nelle case degli italiani. Che rapporto hai con la notorietà e il successo?
Ad essere sincera è un aspetto a cui non bado molto, mi concentro più sulla scelta artistica dei progetti a cui prendo parte a prescindere che sia prodotto da una grande o piccola produzione e se poi ne conseguono notorietà e successo li vedo più come la conferma che ho scelto bene e che soprattutto è stato fatto un ottimo lavoro che è arrivato al pubblico.
E invece che rapporto hai con la bellezza e l’esteriorità? Sei un’attrice di straordinaria bellezza come possiamo ammirare da queste foto.
Intanto grazie per il complimento e riguardo l’aspetto della bellezza e dell’esteriorità tendo a preferirmi più acqua e sapone, difficilmente mi troverete in giro per strada truccata. Diciamo che solo adesso con una certa maturità sono riuscita a vedere la mia bellezza ma senza porre un’attenzione ossessiva, da ragazzina ero molto insicura e non ne avevo molta consapevolezza perciò essere riuscita ultimamente a vederla è segno che ho rafforzato la mia autostima pur sostenendo che la bellezza esteriore non è fondamentale.
Attraverso il tuo lavoro di attrice dai spesso voce alle donne, alle loro problematiche, ti interessi del sociale, dei diritti umani. Quanto e come l’arte può essere strumento di sensibilizzazione e denuncia? Cosa si può fare in tal senso visto anche le sempre più preoccupanti notizie di femminicidi e soprusi?
Io credo che l’arte abbia un ruolo fondamentale come strumento di sensibilizzazione e denuncia e tutti gli artisti hanno una grandissima responsabilità in tal senso perché hanno la capacità di poter arrivare al cuore delle persone e scuotere le coscienze. La cosa da fare è continuare a raccontare, parlarne in ogni forma nella speranza che il messaggio arrivi sempre più forte.
A proposito di donne, credi che dal punto di vista lavorativo, in ambito cinematografico e teatrale, siano valorizzate e rispettate di più rispetto al passato? Sono stati fatti passi avanti oppure c’è ancora molto da fare?
Rispetto al passato credo che i passi in avanti siano stati fatti e le donne stanno avendo sempre più spazio, basti pensare al fatto che prima le sceneggiature erano principalmente al maschile invece adesso si raccontano storie dove sono aumentati i personaggi femminili anche da protagoniste. Il lavoro da fare non è finito qui e mi auguro che si possa fare sempre di meglio.
Sei molto legata anche al teatro. C’è un testo o un ruolo che ti piacerebbe portare in scena?
Rispetto al set ho meno esperienza sul palcoscenico pur amando moltissimo il teatro ed ultimamente mi è tornata la voglia di recitare in uno spettacolo teatrale.
Insieme a Paolo Mannina, l’attore con cui ho recitato da poco in un film tunisino “Poids Plume” di Ghazi Zaghbani, stiamo iniziando le prove di un suo spettacolo dal titolo “ACCAMORA ovvero TUTTO SU MIA MADRE” che è stato selezionato alla famosa rassegna teatrale tunisina il JTC e non vedo l’ora di iniziare questa avventura!
Progetti futuri?
Oltre al progetto teatrale di cui vi ho parlato sarò in giuria all’International Arab Film Festival ad Oran in Algeria e farò parte del cast del nuovo film per il cinema di Rocco Mortelliti. Film che ho finito di girare da poco e che usciranno al cinema il prossimo anno sono “L’Amore Che Ho” di Paolo Licata che narra la storia di Rosa Balistreri, cantautrice e cantastorie siciliana e “Ploid Plume” film di Ghazi Zaghbani girato tra Tunisi e Napoli che parla di un pugile tunisino che decide di trasferirsi in Italia per fare delle gare clandestine.