“L’Angelo sbagliato” toglie le ali e beve un umano drink

6 Maggio 2023

Volteggiano sulle nuvole. Pronti a vegliare, ad assistere e consolare. Ma c’è sempre l’eccezione che conferma la regola. Un angelo che per esempio preferisce stare sulla terra, che a terra ha momentaneamente riposto le ali, e che amabilmente sorseggia un Gin Tonic. Un angelo che è stanco di un Dio così distante dall’umanità, e di sovrastrutture che hanno tolto il sapore magico e salvifico alla religione. Marco Fiorentini è “L’ Angelo sbagliato” apparso in scena sul palcoscenico del Teatro Spazio 18b di Roma dal 27 al 30 aprile. Un progetto diretto da Fiorentini insieme a Federico Malvaldi, che, penna arguta e ironica, ha scritto la drammaturgia.

E’ un sorriso dolce e amaro, con una punta di piccante, quello provocato nel pubblico. Il bianco angelo scende tra gli umani per soddisfare il bisogno di confondersi tra gli odori, il vissuto e i forti contrasti che disciplinano il terrestre quotidiano. Ne viene condizionato e corrotto, ma incarna ed esplicita un malcontento divenuto diffuso. Ne esce un “Monologo alcolico senza pregiudizi”, accompagnato dalle note di un talentuoso cantante e musicista, Bernardo Sommani. Che incanta, alla chitarra, fino al “Meraviglioso” finale.

Lo spettacolo, prodotto da Guascone Teatro, colpisce per incisività e potenza espressiva. Traspare, da Fiorentini, la forte sintonia dell’attore con il personaggio. Questo angelo bipede, mentre sorseggia, ha un che di umano davvero mancato per un soffio. Con il pregio, rispetto ai sapiens, di riuscire ad esprimere a voce e senza filtri il disagio e il disappunto della specie. Che ha perso i riferimenti temporali, così distanti, così ormai lontani e illusori rispetto al divenire effettivo degli eventi. Fiorentini ci beve sopra, un po’ come fanno tanti di noi.
E sia mai, non levateje il Gin

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