Il “tocco” del Vittoria per Miss Marple

23 Novembre 2023

di Emiliano Metalli

Andando al Teatro Vittoria di Roma per Miss Marple, Giochi di Prestigio, prodotto dalla Compagnia Attori&Tecnici, una libera associazione di pensiero si affaccia: il Lubitsch touch.

Il tocco di Lubitsch o alla Lubitsch che ha segnato un’epoca del cinema statunitense. Lo stesso tocco che si riconosce ad Agatha Christie, autrice del romanzo da cui Edoardo Erba ha tratto lo spettacolo. La Christie è senza ombra di dubbio un punto di riferimento internazionale e irrinunciabile per tutti gli appassionati del genere giallo.

Era un “tocco”, quello della Christie, che ha attraversato periodi storici e generi diversi fra loro, rimanendo inconfondibile. A volte giocando sui cliché, altre realizzando trame e personaggi originali e complessi, il pubblico le ha concesso quasi sempre un successo senza compromessi.

A Christie for Christmas, recitava il teaser (se così si può dire) del suo editore, che dà la misura della sua fama di scrittrice apprezzata e, soprattutto, acquistata.

Il “tocco” è qualcosa che può essere a tratti mutevole, ma sempre individuabile, tanto più apprezzato quanto più rassicurante. Un codice che permette di riconoscere e riconoscersi in un’opera.

Allora non si può negare che anche il Teatro Vittoria possieda un suo “tocco” originalissimo, lo stesso che trasforma i suoi spettacoli in una tradizione.

Riconoscersi è oggi, inoltre, un pregio raro. E tuttavia la Compagnia Attori&Tecnici riesce nel suo intento che, pur nell’inevitabile rinnovamento delle fila attoriali, si mantiene fedele alle aspettative, rassicura il pubblico, lo fa sentire a casa, accolto, coccolato in un misto di spirito comico – sempre di una comicità raffinata e umoristica – e riflessione sui complessi meccanismi sociali.

Lungo è l’elenco delle produzioni che rientrano in questa descrizione.

È il caso anche di questo incontro con Miss Marple, Giochi di Prestigio nell’adattamento, godibilissimo e assai snellito rispetto al romanzo del 1952, che Edoardo Erba aveva approntato alcuni anni fa per Maria Amelia Monti nei panni della protagonista, qui interpretata da una deliziosa Viviana Toniolo.

In questa nuova edizione tutto è mutato, a partire dalle scene di Alessandro Chiti che riproducono il salone di una villa inglese – scaffali, vetrate e scale comprese – un po’ malconcio e quasi sfacciatamente teatrale, esattamente come il cardine drammaturgico della trama.

La stessa regia di Stefano Messina, che pure rispetta alcune regole – non scritte – di alternanza fra staticità e dinamicità tipica del genere giallo, si diverte a creare la suspense con gli stessi mezzi artigianali che la Christie utilizzava nelle sue opere. Lo aiutano nella realizzazione di questo gioco – to play – scopertamente ironico le musiche di Pino Cangialosi e il disegno luci di Francesco Bàrbera che accompagnano e delineano le figure dei personaggi già perfettamente abbigliate dai costumi di Isabella Rizza.

Da notare, in particolare, la cura nell’abito di Miss Marple che ricorda, molto da vicino, non tanto la storica Margareth Rutherford, ma le più recenti Geraldine McEwan e Julia McKenzie delle riduzioni televisive.

Sul palco un gruppo affiatato di artisti, accomunati dallo stesso stile interpretativo e dalla medesima energia.

Regina della scena resta Viviana Toniolo nei panni di Miss Marple, che arricchisce i tratti di questa investigatrice dilettante con il suo sarcasmo e la sua unicità, un’artista che riassume in sé tutto il senso del “tocco” del Teatro Vittoria.

Accanto a lei, una sorprendente Francesca Draghetti, impegnata nel doppio ruolo di Carrie e Ruth, gemelle amiche d’infanzia della protagonista, che sfoggia con estro un timbro vocale squillante e multicolore, e un simpatico e sempre misurato Carlo Lizzani nell’ingrato ruolo di Lewis.

Il gruppo dei più giovani è ben equilibrato e fa il suo meglio, nonostante la limitante bidimensionalità dei personaggi stessi: Chiara Bonome veste con serietà i panni della puritana Mildred, mentre Chiara David fa di Gina una bellezza da rotocalco, divisa fra Andrea Carpiceci, rude e violento marito americano, e Mattia Marcucci, rutilante fratellastro dalle velleità artistiche.

Innegabilmente indispensabili anche Stefano Flamia, giovane problematico e segretario di Lewis, e l’altro figliastro interpretato da Maurizio Greco.

Il colpevole è… chi non corre a vederlo! Resta in scena fino al 3 dicembre!

Teatro Vittoria

Miss Marple, Giochi di Prestigio

di Agatha Christie

traduzione e adattamento teatrale di Edoardo Erba

con Viviana Toniolo, Carlo Lizzani, Francesca Draghetti, Chiara Bonome, Andrea Carpiceci, Chiara David, Stefano Flamia, Mattia Marcucci, Maurizio Greco

regia Stefano Messina

scene Alessandro Chiti – costumi Isabella Rizza – musiche Pino Cangialosi – disegno luci Francesco Bàrbera

produzione Attori & Tecnici

in accordo con Arcadia & Ricono Ltd

per gentile concessione di Agatha Christie Ltd

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